ALLA RICERCA DI UN UOMO CHIAMATO GESÙ

Chi era Gesù ? Era un ebreo del suo tempo ? Un esseno ? Uno zelota ? Dove nasce ? Storia, mito, leggende.

Roberto  Renzetti

Si tratta di un mio libro che presento come lo ha fatto Carlo Bernardini. Presentazione che riporto di seguito.

          La letteratura disponibile sulle origini del cristianesimo e le sue radici giudaiche è veramente sterminata: forse ci mancava un’opera rigorosamente laica costruita con innumerevoli mattoni che però formino tutti insieme una figura. E qui la troviamo, anche se per la sua natura di gigantesco “frullato” (mi si passi la parola) di fatti e personaggi che agiscono su un arco già plurisecolare nelle origini, richiede una registrazione di dati che va molto al di là di ciò che è in grado di fare un lettore umano normale. Non parliamo poi di ciò che può fare (più probabilmente non-fare) un lettore credente già trattato con l’educazione religiosa conservata nei freezer della chiesa cattolica. Si capisce, di fronte a questo livello di complessità integralista, che occorrerà dedicarsi, prima o poi, a un livello minimo di divulgazione che dica succintamente e altrettanto verosimilmente che “qualcosa” è accaduto perché “qualcuno” è veramente esistito in un momento in cui un superpotere (l’impero romano) gestiva suoi possedimenti molto turbolenti perché un calderone di popolazioni (ebrei, palestinesi) bolliva a causa di opzioni (monoteismi) conflittuali ma paralleli che sfornavano etiche e libri sacri con valore di leggi inviolabili. Non a caso, un iraniano naturalizzato olandese, Kader Abdolah, ha scritto un mirabile racconto, Il Messaggero, in cui un visionario Maometto detta un libro sacro suggeritogli dall’arcangelo inviato da Allah (che così si allinea come dio di un monoteismo tardivo ma nuovo di zecca) per avere un “Libro” al posto degli idoli di pietra della Mecca e per conquistare il potere assoluto che solo un Corano può dargli diventando legge soprannaturale: Il Messaggero si legge d’un fiato.

          In questo libro di Renzetti, invece, il multiforme terrorismo delle sette giudaiche produce una pirotecnia di imprevisti e di fondamentalismi implacabili che fanno sudare freddo anche chi, come noi a due millenni di distanza, sta tentando di scaricarne gli effetti, micidiali come un’epidemia, inespugnabili come i virus. Potremmo parafrasare Lenin: “L’estremismo, malattia infantile del monoteismo”, rivolgendoci al tempo stesso a una attualissima sinistra democratica senza pace che non si accorge di ripetere la storia nei suoi aspetti peggiori. Accanto a questo, possiamo anche valutare le occasioni mancate, dall’illuminismo al femminismo: l’idea di libertà che non ha impedito agli autoritarismi di succedersi senza tregua; l’idea di parità uomo-donna che è stata avversata da ogni monoteismo come se la sottomissione delle femmine fosse un tratto distintivo della volontà divina. Come non pensare che “il sonno della ragione genera mostri”? E in queste cose la ragione, drogata, ha dormito per secoli cincischiando con il potere temporale senza riconoscere in tempo utile che il potere “spirituale” imbevuto di ignoranza è molto più redditizio e può essere amministrato esattamente come il denaro. Renzetti fa un minuzioso resoconto di fatti e fonti, che lasciano sbalorditi sul livello della credulità umana: gli umani hanno a noia la realtà naturale sicché passano il tempo facendo a chi le sballa più grosse; e la più grossa è senza dubbio dio, nelle sue qualità umanizzate che aiutano la gente a illudersi di “percepirlo”. Le costruzioni superano ogni immaginazione: la trinità, che permette di usare  più di un dio vicario, lo spirito santo che metta in cinta la vergine sottraendola al coito con Giuseppe, il figlio che parli come un uomo riducendo il tasso di apparizioni del “principale” in persona già praticato nel Vecchio Testamento. Per fortuna, il Gesù che nasce in queste storie a più voci è generalmente buono e generoso, tollerante e pacifista e non minaccia di sterminio i nemici come fa il vecchio dio da guerra degli ebrei. Su queste basi nasce una fede, un’etica, una mitologia in cui molti umani si intrufoleranno rivendicando una rispettabilità certificata dall’alto. Finisce il divertimento licenzioso del paganesimo che non pretendeva  il controllo della religiosità individuale ma precorreva le moderne storie seriali televisive (diciamo, tipicamente, Beautiful): il popolo dei credenti deve dare prove di sottomissione e rispondere ad amministratori in abito talare, il clero. Ora che Gesù non c’è più e il clero si è autoinsediato e parla in suo nome, la guida delle anime sembra servire a puntino una pace sociale che la politica non è ancora in grado di garantire in modo incruento (perché la politica è sostanzialmente veterotestamentaria). Insomma, ciò che di buono sembrava esserci in questo Gesù di Gamala, è andato sprecato spostandosi sulla brama di potere del clero, senza produrre un pacifismo unificante e, anzi, disseminando i diritti umani di moniti disumani: la biologia contemporanea è continuamente molestata da precetti illiberali con cui la chiesa imbarazza i fedeli (a volte, basta un elemento esasperatamente “ortodosso” per paralizzare l’ammodernamento dei diritti; e faccio il nome della senatrice Binetti per un esempio contemporaneo da non dimenticare: si può forse attribuire sia pure al Gesù storico ciò che la senatrice propugna?).

          Procedendo nella lettura, in queso libro si trova una descrizione di tutto ciò che costituiva il gossip sulla divinità nelle diverse comunità ebraico-cristiane: i Vangeli Apocrifi; una miniera di problemi in fondo molto umani. Gesù aveva una donna? Cosa faceva con la Maddalena? E Maria era veramente vergine, prima e dopo il parto? E Giuseppe come digeriva tutto ciò? E come educava Gesù? Eccetera: veri rotocalchi ante-litteram; anche polizieschi, quando c’entra Giuda il traditore, che però si fa la sua “memoria a discolpa”… Ma la fantasia si scatena fertilissima quando entrano in ballo i miracoli: Gesù, li fa in proprio o li fa fare al Babbo di Lassù? Mai miracoli di interesse privato, sia chiaro: come può far vivere ciò che è morto o inanimato ben più facilmente potrebbe far morire ciò che è vivo e o infastidisce (anche se tutti possiamo farlo, in linea di principio, e quindi vale poco). I miracoli sono uno dei pochi superpoteri condivisi con gli dei pagani; ne differiscono solo nella scelta – gli dei sono più interessati al piacere che al bene; diciamo che sono più umani. Ma dalla capacità di fare miracoli si distinguevano i veri profeti; Gesù non poteva sottrarsi.

          E poi, oltre agli dei pagani, c’era la concorrenza monoteista. Il Medio Oriente sembrava avere un “deficit di trascendenza” insopprimibile proprio negli anni in cui il pensiero ellenista cercava di diventare una “cultura mondiale” del modo allora accessibile. La divinità più affine da cui sembravano attratti i colti e specie i romani era Mitra. I cristiani dovevano sudare duramente per battere Mitra; in questo, la molteplicità di testimonianze scritte non aiutava certo a venirne a capo, e forse a questo dobbiamo l’occultamento di molti testi d’epoca  e di molte leggende e varianti delle parti più mirabolanti delle divinità venerate. Ma Mitra ha lasciato tracce ovunque e molte pratiche gli sono state letteralmente scippate dal clero cattolico. A questo punto, senza che nessuno se ne accorga in tempo, compare il jolly del cristianesimo: Saulo, poi san Paolo. Un ometto che oggi sarebbe in analisi dando terribili grattacapi ad ogni psicanalista; ma che forse pensava semplicemente che fosse un peccato buttare tutta la “grazia di dio” (è il caso di dire) collezionata da quegli zoticoni degli apostoli e che apriva le porte di un potere con i fiocchi. Con un coup de theatre inscena una visione che lo porta sulla retta via mentre viaggia verso Damasco e prende le redini del governo delle anime. Ancora oggi succedono ogni tanto cose così, non ce ne meravigliamo di certo; anche se la storia “dovrebbe insegnare”. Di lì in poi, la letteratura cristiana accreditata porterà la sua firma, la firma di Paolo che, naturalmente, certifica per delega ciò che è bene e ciò che è male, dalla devozione all’antifemminismo e a una certa dose di razzismo primitivo.

          Il problema storico centrale diventa qui, però, quello di rimettere negli scaffali i testimoni e le loro biografie per identificare in una precisa figura storica il Gesù di cui ancora parla tanta parte dell’umanità. Il Gesù storico sembra difficilmente scindibile dal problema politico del suo tempo: quello della convivenza tra ebrei, romani e minoranze giudaiche autonome. Sembra molto verosimile che Gesù e i suoi discepoli si dibattessero per ottenere alcun diritti civili importanti e che, nel far ciò, dessero fastidio sia agli ebrei che ai romani. Teatro di questi scontri erano i luogi consacrati dalla tradizione o le campagne di cui disponevano alcune tribù. Fatto sta che un bel giorno le autorità decidono di dare una lezione ai “ribelli” che gettavano malcontento tra il popolo; e vanno a catturare il “capo”. Si chiama Gesù o Barabba? Oppure, Gesù Barabba è un’unica persona? Qui leggerete le speculazioni odierne al riguardo.

          Difficile venirne a capo da soli, senza l’aiuto di un buon libro come questo (di cui merita ammirare l’ordine e la completezza); ma ne parliamo ormai oggi quando una struttura efficientissima, la chiesa cattolica, ha compiuto per due millenni un’opera di attivazione capillare del culto di un Gesù divino che, oltre a essere un oppositore di poteri tramontati da un pezzo (il che ormai ha solo interesse storico anche se esemplare di una comistione sempre possibile di politica e misticismo), è un individuo annunciato come Messia da profeti precedenti, che ha predicato un qualche tipo di tolleranza, che ha vinto la morte risorgendo, ha guidato milioni di individui sulla via del conformismo etico in un bosco di comandamenti e sacramenti generalmente accettati, ha assunto una funzione di elemento regolatore di società evolute. L’apparato di note e riferimenti è da capogiro: Roberto Renzetti è un fisico; e nel libro si vede: perché fa parlare (o meglio, fa scrivere) gli autori da cui la storia proviene e si preoccupa di discernere le testimonianze dalle affermazioni interessate. Per questo, oggi non comune, va ringraziato.

Carlo Bernardini

Roma, 14 luglio 2011

Riporto di seguito anche la mia Introduzione al testo:

INTRODUZIONE

        So bene che di questo argomento è stato scritto da studiosi molto più autorevoli di me, nell’ipotesi che io abbia una qualche autorevolezza. Nonostante ciò ho voluto raccogliere alcune delle cose che negli anni ho studiato e creduto di capire per comunicarle a chi vorrà leggerle. Posso garantire che questo lavoro è stato portato avanti con passione ed onestà e dico questo perché non ho fini nascosti e non posso averli perché io non ho una religione da difendere ed a cui iscrivere addetti. Piuttosto sono, questo sì, uno scienziato ed uno storico della fisica, una persona che ha tentato di applicare il metodo storico critico alle vicende che tutti noi che viviamo in un Paese Cristiano sappiamo fin da bambini. Alcuni tra noi non si sono posti alcun problema ed hanno seguito le tradizioni dei padri, altri hanno voluto capire a cosa fossero ancorate tali tradizioni. Ebbene tra questo secondo gruppo mi ritrovo ed ho cominciato a pormi problemi non su questioni di fede ma su questioni socio economico politiche che riguardavano e riguardano i comportamenti della Chiesa cattolica in Italia. Senza spiegare perché ci vorrebbe troppo spazio ma confidando nella conoscenza del mondo che ci circonda da parte del benevolo lettore, l’invadenza nella vita quotidiana, civile e morale, di tutti noi, di questa istituzione è intollerabile. Da dove trae i suoi principi, da dove le leggi che vuole imporci ? Qual è il fondamento teorico alla base di comandamenti riversati sulla nostra testa come lapidi ? Al di là del catechismo che il buon parroco ci ha raccontato tanti anni fa, restava in me il bisogno di comprendere meglio di cosa si trattava, di che tessuto era fatta la camicia che ci costringeva e le costrizioni si possono alla fine anche accettare ma sapendo di cosa si tratta, essendo critici, cercando di capire chi e perché agisce in un dato modo.

        E’ qui che ho intersecato alcune mie conoscenze di metodo per capire. Prima ciò che mi era più vicino, chiedendo a persone da me ritenute sagge e competenti. Ebbi vari incontri con una persona che poi fu mia amica per anni, con un grande cattolico e pittore americano, William Congdon, l’amico Bill. Questa eccellente persona venne a vivere per un periodo di tempo in un eremo vicino al paese nel quale vivevo, l’eremo di Beato Lorenzo a Subiaco. Ero giovane, avevo 20 anni, ma già ero interessato a capire cosa avevo intorno perché, già allora, per me la Chiesa era nemica. In quel Paese chi, come me, aveva scelto un impegno pubblico a sinistra, era emarginato. Con gli amici ci si vedeva la sera perché non si doveva sapere di amicizie con me per via di quel posto di lavoro che passava per la Curia. Bill invece  parlò con me per ore, per molto tempo, in molte passeggiate lunghissime. Mi invitò al Beato Lorenzo, mi fece vedere la sua celletta. Quando seppe della mia avversione, allora solo contro l’istituzione ma già verso i fondamenti teorici di essa (anche se in modo assolutamente confuso), fu lui che mi disse la cosa più bella che uno si possa aspettare da un credente: Dio è tanto grande che noi non potremo mai sapere se gli è più vicino chi lo adora o chi a lui non crede. E aggiunse che avrei sempre dovuto fare ciò che credevo e pensavo. Insomma un personaggio davvero eccellente soprattutto per quell’invito ad agire sempre secondo coscienza. Che è la stessa cosa che da anni consiglio anch’io ai miei amici e conoscenti. Lo seguii poi nella sua attività preso la Pro Civitate Christiana ad Assisi e nei suoi incontri con Pasolini. Poi non lo vidi più.

        Da quegli anni lontani iniziai a leggere in modo disordinato, nel senso che leggevo cosa si scriveva su differenti argomenti senza passare per i testi originali. Poi iniziai con i Vangeli ma mi risultavano slegati da un qualche contesto. Poi aggiunsi gli Atti degli Apostoli ma anche qui non riuscivo ad inserirli in qualcosa che mi appartenesse. Intanto iniziavo a scontrarmi con i teorici rappresentanti di Gesù in terra. Prima con il battesimo forzato della mia prima figlia. Quindi con gli scontri fisici davanti alla chiesa di Sant’Andrea con un prete militante che imponeva volantini contro il divorzio sul sagrato. E poi con una Chiesa sempre più nemica perché sempre, nei secoli dei secoli, legata al potere che è sempre stato avverso a persone normali e non potenti quale io sono. Volevo capire meglio le basi teoriche e, finalmente, ho cominciato con il Vecchio Testamento e mi sono letto tutto ciò che c’era. Con questa fondamentale premessa sono passato al Nuovo Testamento che, ora, mi risultava estremamente chiaro. Nel frattempo, per vicende politiche del tempo, imparai a conoscere Israele e alcune cose del popolo ebraico. Gli inserimenti di tali conoscenze con il Vecchio Testamento a me spiegarono moltissimo delle vicende tragiche che, dal 1967, iniziarono ad interessarmi. Poi le successive lotte per sostenere la Legge 194 (interruzione di gravidanza) e, finalmente, le intollerabili interferenze, sempre sostenute da ogni parte politica come voto di scambio, su Procreazione Assistita e Testamento Biologico. Il Dio del Vecchio Testamento, con la sua violenza criminale ed assassina, poteva anche essere il padrino di tale Chiesa ma la svolta di Gesù, almeno su certi aspetti, non era più conciliabile con gli interventi violenti della Chiesa sulla vita civile di un Paese. Ho approfondito gli studi ed ho visto con estrema chiarezza che questa Chiesa, ogni Chiesa, non c’entra nulla con Gesù perché Gesù non ha fondato alcuna Chiesa. Alcune persone si sono appropriate del marchio Gesù e Maria per costruire una religione come centro di potere e privilegio. Sono stati bravi e ci sono riusciti. Noi, la povera gente, comunque sempre tagliati fuori e sempre a dover subire dal potere civile e religioso.

        Dopo aver scritto dei pessimi esempi del Dio veterotestamentario e della pochissimo edificante storia dei Papi, fino a quest’ultimo, come sbocco naturale vi era il Gesù del Nuovo Testamento. Chi era, al di là degli stereotipi ? Qui, qualunque studioso che si muova senza pregiudizi, si trova di fronte a moltissimi problemi e contraddizioni. I testi sono stati manipolati nei primi secoli in modo da cambiare l’immagine di Gesù e farla somigliare a quella della Chiesa, il processo cioè inverso a quanto uno si aspetterebbe.

        Per parte mia debbo dire che le cose che ho scritto derivano tutte da una bibliografia secondaria. Non ho letto direttamente i testi degli studiosi che per secoli hanno sviscerato i Testi Sacri. Ho letto invece i testi di coloro che hanno attinto direttamente ai lavori degli studiosi suddetti. Di questi studiosi mi sono servito riportando spesso ampi brani dei loro lavori perché ritengo inutili le perifrasi che dovrebbero garantire una falsa paternità. Quindi io non ho inventato e/o scoperto nulla. Servendomi dei testi suddetti e, soprattutto della Bibbia, ho fatto la mia ricostruzione dei fatti, lasciando con interrogativi le parti più dubbie e discusse. Il lungo viaggio, iniziato idealmente moltissimi anni fa e materialmente da almeno un anno, è arrivato a quanto troverete scritto di seguito.

        Perché ho scritto queste cose ? Perché, probabilmente sbagliando, credo ancora che la conoscenza di alcune cose possa muovere delle coscienze. Al fine di togliere all’arroganza della Chiesa quella legittimità che non ha. Almeno come discendenza diretta da quell’Uomo chiamato Gesù.

        Un’avvertenza è necessaria. Le questioni di fede sono estremamente delicate perché toccano nel profondo le sensibilità della maggioranza delle persone. Io non ho nulla contro chi ha fede, contro la persona che affida se stessa ed i suoi cari ad un al di là che mi piacerebbe vi fosse. So che per molti vi è la fede, la fiducia nel sovrannaturale, come ultima e sola consolazione di fronte alla disperazione che una vita in determinate condizioni può provocare. Lungi da me l’idea di prendermela con costoro con i quali vorrei abbracciarmi. Chi legge capirà che l’eventuale bersaglio è proprio chi dalla sofferenza e speranza altrui trae beceri vantaggi. Intollerabile.

Fornisco da ultimo una indicazione utile per l’eventuale acquisto:

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Categorie:Religione, Storia

1 reply

  1. Ave CChristus Rex!

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