Gli edificanti insegnamenti del Vecchio Testamento, la conquista della Palestina, la fine dei Regni di Israele e di Giuda, le Guerre Giudaiche
Roberto Renzetti
Ai miei amici.
Ai tanti compagni di sofferenza e lotta che mi hanno accompagnato per tutta la vita.
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Gli insegnamenti morali della Bibbia che non ti hanno fatto conoscere
- Autore : Roberto Renzetti
- Editore: Tempesta Editore
- Collana: Tempesta Laica
- Data di Pubblicazione: 2014
- Genere: bibbia
- Argomento : Bibbia
- Pagine: 498
- ISBN-10: 8897309666
- ISBN-13: 9788897309666
PARTE I
LA
BIBBIA
VIOLENTA ED IMMORALE
INDICE
I PARTE
Dove e come nasce la Bibbia
Monoteismo? [1]
Parola di Dio (spesso smemorato)
Il popolo di Israele
Pessima divulgazione scientifica di Dio
La creazione
Abramo prostituisce Sara due volte (iniziamo con il sesso)
Lot, figlio di Aran (fratello di Abramo), e Sodoma
Lot sedotto dalle figlie che generano due figli
Abramo ed Isacco (l’orrido)
L’onanismo (Giuda, Onan e Tamar)
Giuseppe in Egitto (con gli Hyksos?)
Mosè ed Esodo verso la terra dei Filistei (Palestina) [2]
Violenze e vendette di Dio [3]
I Comandamenti (varie altre norme per l’Alleanza con il Popolo d’Israele in Levitico, Numeri e Deuteronomio) [4]
I Comandamenti immorali [5]
Giosuè (storia e leggenda)
Violenze e vendette di Dio [come in 3]
Giudici, David e Betsabea con il povero Uria. I figli di David, Amnon e Tamar, con pornografia inclusa [6].
Dio ubriaco e folle [7].
Salomone (ma David e Salomone sono esistiti?) [8] [9]
Divisione del regno in due regni: Israele e Giudea.
Sconfitte e stragi continue: Elia [10]. Umiliazioni (distruzione Tempio da parte di Nabucodonosor nel 5) e deportazioni [11]
Redazione della Bibbia sotto Giosia (VII secolo a.C) [12]
II PARTE
Crisi ebraismo, egemonia della casta sacerdotale, fine del sogno della Terra Promessa
I Maccabei
Palestina Romana con Erode
Movimenti politici, religiosi e sociali
Gesù ed i suoi seguaci ebrei
Barabba ed i ladroni
La Prima Guerra Giudaica (66-70 d.C.)
Distruzione del Tempio
Nascita dei Vangeli
PREFAZIONE di Silvano Fuso
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: buddismo, induismo,
cristianesimo, islamismo e comunismo, siano ad un tempo,
false e dannose. A rigor di logica, poiché contrastano fra loro,
non più di una dovrebbe essere quella vera. Con pochissime eccezioni,
la religione che l’uomo accetta è la stessa professata
dalla comunità dove vive, sicché è l’influenza dell’ambiente che
lo spinge ad accettarla.
B. Russell, Perché non sono cristiano (1957).
Se voi foste chiamati a deporre in tribunale o in altro consesso
austero, giurereste tenendo in mano un romanzaccio
splatter? Magari pieno di nefandezze, crudelta, indicibili
sofferenze inflitte a poveri innocenti, oscenita degne della
peggiore pornografia, incesti, abusi di ogni sorta. Il tutto
costruito con ben poca logica e quasi inesistente raziocinio,
zeppo di incongruenze, assurdita, nonsensi e contraddizioni?
Sono sicuro di no. Eppure, per secoli, questo e stato
fatto come se fosse la cosa piu normale al mondo, anzi, persino
con estrema solennita. E c’e gente che lo fa ancora
oggi. Persino un capo di Stato illuminato come Barack
Obama lo ha fatto in occasione del suo insediamento come
quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d’Ame-
rica, il 20 gennaio 2009. E lo ha fatto con lo stesso volume
(gentilmente sorretto dalla consorte Michelle LaVaughn
Robinson) che era stato usato per l’analogo giuramento,
poco meno di 150 anni prima, dall’altrettanto illuminato
sedicesimo presidente Abramo Lincoln.
Beh, a questo punto, non ci vuole molto a capire di che
libro si tratta. Stiamo parlando della Bibbia, ovvero niente
meno che il “libro dei libri”.
Qualcuno si affrettera a obiettare che i testi biblici non si
devono interpretare letteralmente e cio che appaiono crudelta
e gesti ignobili devono essere considerati in un ottica
simbolica e/o metaforica. Puo darsi. Ma le interpretazioni
non letterali sono inevitabilmente soggettive e quindi opinabili.
L’autore del presente libro, Roberto Renzetti, (come
pure chi sta scrivendo la presente prefazione) possiede una
formazione scientifica e quindi e abituato a dare un valore
preciso alle parole. Chi ha questa forma mentis, in pratica,
ha il “brutto” (e oramai sempre piu raro) vizio di dire “pane
al pane e vino al vino”. Quindi non puo che fare riferimento
a cio che e scritto e al significato che le parole possiedono
nel comune intendere.
Preciso subito che se qualcuno trova scandaloso il mio paragone
tra il romanzaccio splatter e il sacro testo giudaicocristiano,
deve assolutamente leggere il presente libro (e
casomai avesse dei dubbi sui suoi contenuti, deve leggere
direttamente la Bibbia). Se qualcun altro trova invece il mio
accostamento intrigante o ha comunque dei dubbi in proposito,
lo deve leggere ugualmente (idem per la Bibbia).
Come afferma lo stesso Renzetti nell’introduzione:
[la Bibbia] è forse il [libro] più venduto tra i cattolici ma NON è
certamente il più letto. Direi anzi che è il libro meno letto nella biblioteca
dei cattolici.
Il problema e proprio questo. Moltissime persone venerano
la Bibbia come testo sacro (considerandolo fonte di preziosi
ed edificanti insegnamenti e ispirazioni) e magari ci
giurano pure sopra, ma pochissime lo hanno letto. Le gerarchie
cattoliche hanno in tal senso qualche responsabilita.
A differenza di quel che accade in altre confessioni religiose
(ad esempio, i protestanti), tra i cattolici la lettura
della Bibbia e scarsamente incentivata, preferendo affidare
al clero il ruolo di mediatori e unici interpreti di quanto in
essa e scritto. Il che e abbastanza curioso e pone qualche
problema di ordine logico. I cattolici affermano infatti che
la Bibbia sia stata scritta si da uomini, ma su ispirazione
diretta di Dio con lo scopo di auto-rivelarsi. Gli stessi cattolici
sostengono contemporaneamente che Dio e infallibile
e onnipotente. Se cosi fosse, chiunque legga la Bibbia dovrebbe
immediatamente comprendere la parola di Dio e accettarne
l’auto-rivelazione. E invece no. Per i ministri del
culto cattolico solamente loro stessi possono interpretare
correttamente la parola di Dio e divulgarla al popolo
(bue?). Non rendendosi conto, in tal modo, di contraddire
la stessa onnipotenza e infallibilita di Dio in cui loro stessi
affermano di credere. Ma lasciamo perdere le sottigliezze
logiche e veniamo ai contenuti.
La lettura del libro di Renzetti mi ha fatto venire in mente
un episodio autobiografico che mi permetto di raccontare
al lettore. Quand’ero poco piu che ventenne, studente universitario,
dedicai le prime ore mattutine di una mia vacanza
estiva (sono sempre stato molto mattiniero) proprio
alla lettura della Bibbia. Mi ero gia da tempo allontanato
completamente dalla fede cattolica cui ero stato educato da
bambino e, in accordo con quanto dicevo sopra, mi resi
conto che non avevo mai letto questo libro. La considerai
una mancanza: se volevo essere in grado di difendere efficacemente
la mia posizione di non credente razionalista,
dovevo colmare questa lacuna. La lettura fu una vera sorpresa.
Vi trovai cose che non mi sarei mai aspettato in un
testo considerato sacro da millenni. Mentre leggevo, prendevo
diligentemente appunti (proprio come suggerisce di
fare Renzetti: a tavolino, con carta e penna a fianco). Mi
ricordo di avere annotato molti episodi che mi colpirono
particolarmente e che oggi ho ritrovato, con piacevole sorpresa,
evidenziati e argutamente commentati in questo
libro. Confesso che (vista la mia giovane eta dell’epoca)
gli episodi che mi colpirono e intrigarono maggiormente
furono quelli di natura sessuale. Sono piuttosto numerosi
e mi fecero anche capire come mai i vari insegnanti di religione
che avevo conosciuto a scuola e a catechismo non
ci avevano mai consigliato di leggere direttamente la Bibbia!
A questo proposito, lo stesso Renzetti, a commento di
un versetto particolarmente piccante, scrive:
Di queste storie altamente educative ve ne sono molte nella Bibbia,
anche se con linguaggi un poco meno da carrettiere, e forse non
tutti sanno che, in epoca vittoriana, la Bibbia evocava fantasie che
avviavano alla masturbazione.
Il sesso, si sa, ha sempre creato non pochi problemi ai cattolici
e la lettura della Bibbia e del libro di Renzetti consente
di comprendere l’origine di molti tabu sessuali che
hanno contribuito a rovinare la vita a milioni di persone per
secoli. Oppressione dell’uomo sulla donna, orrore per il
sangue mestruale, condanna senza appello dell’omosessualita
(curiosamente solo maschile, mentre non si parla mai
di quella femminile), divieto assoluto di disperdere il seme
(e quindi di ogni metodo contraccettivo), ossessione per la
verginita e tutte le altre fissazioni, frustrazioni e fobie sessuali
di un popolo di pastori nomadi, vissuti quasi tremila
anni fa e inevitabilmente arretrati e incolti, sono state per
millenni spacciate per volonta di Dio e di conseguenza im-
poste a tutti, senza possibilita di appello.
Se dal sesso passiamo poi al concetto di giustizia, c’e da
mettersi le mani nei capelli. Il Dio dell’Antico Testamento
presenta caratteristiche che, se fossero possedute da un essere
umano, lo farebbero additare come un vero pazzo criminale
dalla maggioranza delle persone di buon senso.
Irascibile, vendicativo, sanguinario, smemorato (spesso e
volentieri dimentica infatti i precetti da lui stesso stabiliti),
schizofrenico, al punto che e difficile trovare nella storia
umana un dittatore che ne eguagli la crudelta e la follia.
D’altronde e lo stesso Jahvè a dichiarare apertamente “Io
sono un dio geloso” (se qualche lettore trovasse blasfeme
certe mie affermazioni, rifletta in cuor suo se le riterrebbe
egualmente sacrileghe se fossero riferite, ad esempio, allo
Zeus della mitologia greca e si chieda lucidamente dove
sta la differenza).
Renzetti illustra con sapienza e commenta con arguzia i numerosi
episodi biblici che descrivono le nefandezze divine
e non voglio certo privare il lettore del gusto (un po’ orrido)
di scoprirle da se. Vale pero la pena anticipare la sintetica,
ma efficace, interpretazione antropologica e socio-politica
che Renzetti fornisce di una simile divinita, contrapponendola
a quella solare, egualmente monoteistica, del faraone
egiziano Akhenaton (1378-1362 a.C.):
Il dio unico di Israele non è più quel sole equanime che splende per
tutti, i cui raggi scendono sulla terra come mani amorose che accarezzano
tutte le creature. Il dio di Israele diventa molto partigiano,
intende sterminare coloro che non vogliono essere suoi
fedeli, incarica un popolo prediletto di farsi esecutore impietoso di
questo piano finalizzato al risanamento spirituale dell’umanità.
Questa è ovviamente la proiezione narcisistica eseguita da un
gruppo umano che, a differenza di Akhenaton, non ha ereditato lo
splendore di un antico e ricco paese, bensì non ha ancora una terra,
non ha una storia comune, non ha altro che povertà, nemici ostili e
crisi di identità collettiva.
Renzetti e un fisico, da anni impegnato nella divulgazione
scientifica. Chi scrive la presente prefazione e un chimico,
anch’egli impegnato da anni nello stesso difficile compito
di diffondere razionalita e spirito critico. E quindi inevitabile
che entrambi abbiamo un occhio di riguardo per quelle
che potremmo chiamare le “questioni scientifiche” inerenti
la Bibbia. E ovvio che non si pretende certo di ritrovare in
essa affermazioni in linea con la scienza moderna. Da anni
(anche se, a dire il vero, non moltissimi) i suoi estimatori
e difensori si affannano a dire che non e un libro scientifico.
Siamo d’accordo. Tuttavia da un testo che ambirebbe a essere
considerato il prodotto diretto di una divinita onnisciente,
ci si aspetterebbe almeno un po’ di buon senso e
coerenza. E invece, anche da questo punto di vista siamo
messi maluccio. Renzetti dedica diversi capitoli a queste
tematiche: le conoscenze scientifiche nella Bibbia, l’astronomia
nell’Antico Testamento, il calendario biblico. Dall’accurato
esame fatto dall’autore scaturisce un quadro
desolante fatto di ignoranza, arretratezza e superstizione,
tanto da indurlo a esclamare:
Caspita, possibile che Dio sia così ignorante o abbia deciso di mantenere
il suo popolo a livelli culturali estremamente più bassi dei
vicini della Mesopotamia e dell’Egitto? Non vi è dubbio quindi che
l’arretratezza culturale del popolo di Dio era dovuta all’oppressione
di Jahve con i suoi sacerdoti, la loro morsa, a impedire ogni
avanzamento nella conoscenza del cosmo.
Per citare ancora l’autore:
[il Dio della Bibbia] è entità che non conosce cosa ha creato, non
sa come funziona o, comunque, non sa spiegarlo, almeno ai suoi
figli.
L’analisi di Renzetti e accurata e convincente, ma al lettore
che volesse approfondire ulteriormente questi aspetti, mi
permetto di consigliare anche la lettura del libro di Isaac
Asimov, In principio. Il libro della Genesi interpretato alla
luce della scienza, Mondadori, Milano 1991. Puo anche valere
la pena ricordare cio che Galileo affermava relativamente
alla Bibbia. A tale proposito riportiamo un brano
tratto dal libro: Andrea Frova, M. Marenzana, Parola di
Galileo, Rizzoli, Milano 1998 (Capitolo 11 – Fermati o
Sole):
Galileo non arriva a dichiarare, come Giordano Bruno, che la Bibbia
è un libro di favole, ma osserva che essa, pur di persuadere “de
gli articoli concernenti alla salute” dell’anima, ha rinunciato ad
educare ed è incorsa, e le parole sono pesanti, non solo in “diverse
contraddizioni”, ma anche in “gravi eresie e bestemmie”, ché tale,
dice Galileo, è l’attribuzione a Dio di condizioni contrarie alla sua
essenza: naturalmente se ci si limita al significato letterale delle
parole. Ma allora, suggerisce Galileo, dal momento che gli interpreti
della Bibbia operano per additare significati nascosti che la
riscattino da evidenti contraddizioni e bestemmie circa la rappresentazione
di Dio, perché non dovrebbero fare lo stesso per quanto
riguarda le poche affermazioni che essa contiene sul moto della
Terra e del Sole?
Si potrebbe pensare che le critiche finora espresse riguardino
solamente l’Antico Testamento, mentre nel Nuovo si
svilupperebbe in pieno quella religione dell’amore e della
fratellanza, tanto esaltata dai cattolici e dai cristiani in genere.
Nel Nuovo Testamento, e vero, non si ritrovano piu
le efferatezze presenti nell’Antico. Tuttavia i problemi non
mancano neppure qui. Incongruenze storiche e contraddizioni
(soprattutto con i Vangeli cosiddetti apocrifi, opportunamente
scartati dalle gerarchie ecclesiastiche) sono
all’ordine del giorno e vengono ben evidenziate da Renzetti
nella seconda parte della sua opera. L’autore fornisce poi
un’originale visione della figura di Gesu Cristo, di cui non
diro nulla, lasciando il piacere di scoprirlo al lettore.
Quanto esposto nella seconda parte mi ha fatto inevitabilmente
venire in mente un’altra lettura giovanile che influenzo
profondamente il mio atteggiamento nei confronti
delle religioni. Mi riferisco a Perché non sono cristiano di
Bertrand Russell, Longanesi, Milano 1960. Ricordo che
Russell mette bene in evidenza alcuni aspetti caratteriali di
Gesu Cristo che sono ben lontani dal messaggio di amore,
fratellanza e carita cui i cristiani, almeno a parole, dicono
di ispirarsi. Episodi d’ira, parole violente, intenti vendicativi
non sono affatto estranei al comportamento di Gesu,
cosi come appare dai Vangeli. Al punto di portare Russell
ad affermare (sono andato a riprendere il libro, dopo molti
anni):
Concludendo, la storia ci presenta persone ben più sagge e virtuose
di Cristo; citerò soltanto Buddha e Socrate, che, sotto questo
aspetto, mi appaiono molto superiori.
Ritengo, a questo punto, di avere scritto abbastanza ed e
giunto il momento che il lettore affronti i contenuti del bel
libro di Renzetti. Mi accomiato pero con un auspicio.
Esaminando la storia dell’umanita ci si rende conto che la
fede (stavo per scrivere cieca, ma penso che l’aggettivo non
sia affatto necessario) non ha mai prodotto nulla di buono.
Al contrario, l’intelligenza, la razionalita, lo spirito critico
e lo scetticismo hanno consentito di alleviare molte sofferenze,
migliorando enormemente le condizioni di vita
dell’uomo. Mi auguro che queste ultime caratteristiche, che
per fortuna l’essere umano sa esprimere, possano avere la
meglio. In tutta sincerita, non sono molto ottimista in tal
senso. Ma sicuramente libri come questo danno un utilissimo
contributo in questa direzione. Buona lettura!
Silvano Fuso, laureato in chimica e dottore di ricerca in scienze chimiche,
è docente di chimica e si occupa di didattica e divulgazione
scientifica. È socio effettivo del CICAP, (Comitato Italiano per il Controllo
delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), socio di Galileo 2001
(Associazione per la libertà e la dignità della scienza) e della Società
Italiana per il Progresso delle Scienze.
IntroduzIone
(GeneSi)
2483. La menzogna è l’offesa più diretta alla verità. Mentire è
parlare o agire contro la verità per indurre in errore. Ferendo
il rapporto dell’uomo con la verità e con il suo prossimo, la
menzogna offende la relazione fondamentale dell’uomo e della
sua parola con il Signore.
‘Catechismo della Chiesa Cattolica’, 1992
Dire Bibbia e dire il libro (o meglio i libri ma io mi rifaro alla
prima dicitura), cioe tutto cio che c’e da sapere, un’antonomasia
definitiva, esaustiva, autoritaria che non lascia spazio a obiezioni.
Da ragazzo, al sentire pronunciare Bibbia ero preso da una
doppia sensazione: da un lato mi sembrava di avere a che fare
con un libro antico, noioso, fatto per addetti al culto; dall’altra
con un libro estraneo alla mia vita, un qualcosa che conteneva,
sotto forma di metafora, racconti educativi, norme di comportamento
sante, indiscutibilmente tese alla perfezione. In ambedue
i casi quel libro era da non prendere in considerazione. Vi erano
i suoi cultori e quello che serviva ce lo facevano conoscere
quando occorreva. In fondo i temi religiosi non mi interessavano
e li vi erano trattate solo questioni religiose. Iniziai a interessarmi
della Bibbia (Vecchio o Antico Testamento) dopo avere letto i
Vangeli per ragioni contingenti riguardanti la mia vita (materiale
e non metafisica), ragioni che ho esplicitato nell’Introduzione al
mio Alla ricerca di un uomo chiamato Gesù e che non ripeto,
anche perche mi riportano a un’epoca triste. Dopo aver letto i
Vangeli, dicevo, mi sembro necessario leggere il libro per un
motivo banale: i Vangeli sono incomprensibili (lo furono certa-
mente a me) senza quell’altra lettura.
Iniziai a leggere con lo spirito di chi deve affrontare un cammino
noioso e mi trovai stranamente interessato a quel linguaggio antico
e all’inizio di quelle storie che mi parvero subito fantastiche
e quindi gradevoli. Stavo leggendo la Genesi. Dopo essere andato
avanti macinando pagine e pagine, mi resi conto che quello
era un libro fondante di tre religioni monoteiste che riguardavano
piu di mezzo mondo. Non potevo continuare a leggere come si
legge un romanzo, dovevo cercare gli insegnamenti nascosti,
quelli a carattere religioso o quantomeno morale. Vi devono essere!
Ma poi la Bibbia era quella stessa che era stata portata
come atto d’accusa a Galileo con quel passo in cui Giosue dice
al Sole di fermarsi. Li non c’ero ancora arrivato ma mi resi conto
di dover ricominciare e leggere, come si legge un libro di studio,
a tavolino, con carta e penna a fianco. Mi ricordai subito di avere
letto, senza che la cosa mi preoccupasse, il racconto della creazione,
la creazione della luce prima di quella del Sole, e soprattutto
quell’altro racconto: la creazione di Adamo seguita da
quella di Eva. A partire da quel racconto era nata la durissima
condanna di Darwin e della Teoria dell’Evoluzione. Insomma la
Bibbia e intervenuta pesantemente nella vita degli uomini ed era
per me necessario capire meglio da dove nasceva, chi l’aveva
scritta, perche avesse quell’autorita che alcuni gli riconoscevano
e riconoscono.
Cio che mi propongo di scrivere e di offrire alla vostra indulgente
considerazione e cio che ho ricavato da questo studio con
l’avvertenza che il mio approccio non ha nulla di religioso, e
completamente laico e non ha alcuna intenzione di offendere i
credenti. Io non cerchero le storie edificanti facendo finta che le
altre non esistano ma, al contrario, cerchero tutto cio che offende
una persona, una donna, tutto cio che e in contraddizione con
altro, ogni racconto violento, volgare e vicino a una pornografia
addirittura riprovevole.
La questione di fondo e allora: si puo ritenere la Bibbia, nell’accezione
Vecchio Testamento, un libro educativo? Puo essere utilizzato
per essere la base di un discorso civile che coinvolga le
persone di un Paese a priori civile? La mia tesi e che cio non e
possibile e che, di piu, il libro e addirittura nefasto perche educa
alla violenza, alla spietatezza, alla difesa del proprio clan da tutto
e tutti, con tutti i mezzi, soprattutto quelli piu subdoli e, oggi diremmo,
criminali.
Ma perche occorre parlarne? Perche la Bibbia viene spacciata
come il libro con la massima diffusione al mondo e quindi va, o
dovrebbe andare, a toccare le coscienze di un paio di miliardi di
persone (i cristiani di ogni setta e gli ebrei). Ho utilizzato la parola
“diffusione” perche dietro di essa vi e un primo grande imbroglio,
almeno a livello dei cristiani cattolici (circa un miliardo
di persone). Il libro e forse il piu venduto tra i cattolici ma NON
e certamente il piu letto. Direi anzi che e il libro meno letto nella
biblioteca dei cattolici. Non posso credere che chi abbia letto le
oscenita presenti nella Bibbia possa seguitare a dirsi seguace di
quegli insegnamenti. Piu comprensibile e il credo nella Bibbia
da parte ebraica. Quel libro e riferito a loro come popolo eletto,
parla delle loro vicende, della loro storia e del loro diritto a determinate
terre. Rinunciarvi e rinunciare a se stessi.
Per parte mia, come ho gia detto, parlero di questo libro per cio
che e e non per cio che ispira o dovrebbe essere. Tentero di farlo
non attraverso una visione ideologica ma solo attraverso dati di
fatto, contesto storico, fonti e testo medesimo in discussione.
Chi ha fede la manterra e forse la fortifichera. Non sono certo gli
studi storico critici in grado di scuotere una fede, altrimenti che
fede e? Quindi il voler vedere, in chi tenta una lettura storica intersecantesi
con una religiosa, una persona che attacca i fondamenti
della civilta e esagerato e a me fa sentire importante.
Piuttosto sarebbe interessante avere delle obiezioni sul contenuto
e non, come da decenni mi accade, sul metodo e su questioni al
contorno. Una semplice avvertenza: mi propongo di non mentire.
Un’avvertenza importante: ho ampiamente utilizzato come riferimento
un testo di Pepe Rodriguez, Los pésimos ejemplos de
Dios, Ediciones Temas de hoy, Madrid 2008. Il testo e in spagnolo
ed io, qua e la, l’ho liberamente tradotto. Indicherò la referenza
ma si deve sapere che la mia e una libera traduzione e
quindi non compare una vera e propria citazione.
R. Renzetti, “Gli insegnamenti morali della Bibbia che non ti hanno fatto conoscere”, Tempesta 2014.
Chiunque fosse interessato all’acquisto può rivolgersi a:
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