GLI INSEGNAMENTI MORALI DELLA BIBBIACHE NON TI HANNO MAI FATTO CONOSCERE

Gli edificanti insegnamenti del Vecchio Testamento, la conquista della Palestina, la fine dei Regni di Israele e di Giuda, le Guerre Giudaiche

Roberto Renzetti

Ai miei amici.

Ai tanti compagni di sofferenza e lotta che mi hanno accompagnato per tutta la vita.

Informazioni bibliografiche del Libro

  • Titolo del Libro: Gli insegnamenti morali della Bibbia che non ti hanno fatto conoscere
  • Autore :  Roberto Renzetti
  • Editore: Tempesta Editore
  • Collana: Tempesta Laica
  • Data di Pubblicazione: 2014
  • Genere: bibbia
  • Argomento :  Bibbia
  • Pagine: 498
  • ISBN-10: 8897309666
  • ISBN-13:  9788897309666

PARTE I

LA

BIBBIA

VIOLENTA ED IMMORALE

INDICE

I PARTE

Dove e come nasce la Bibbia

Monoteismo?  [1]

Parola di Dio (spesso smemorato)

Il popolo di Israele

Pessima divulgazione scientifica di Dio

La creazione

Abramo prostituisce Sara due volte (iniziamo con il sesso)

Lot, figlio di Aran (fratello di Abramo), e Sodoma

Lot sedotto dalle figlie che generano due figli

Abramo ed Isacco (l’orrido)

L’onanismo (Giuda, Onan e Tamar)

Giuseppe in Egitto (con gli Hyksos?)

Mosè ed Esodo verso la terra dei Filistei (Palestina) [2]

Violenze e vendette di Dio [3]

I Comandamenti (varie altre norme per l’Alleanza con il Popolo d’Israele in Levitico, Numeri e Deuteronomio) [4]

I Comandamenti immorali [5]

Giosuè (storia e leggenda)

Violenze e vendette di Dio [come in 3]

Giudici, David e Betsabea con il povero Uria. I figli di David, Amnon e Tamar, con pornografia inclusa [6].

Dio ubriaco e folle [7].

Salomone (ma David e Salomone sono esistiti?) [8] [9]

Divisione del regno in due regni: Israele e Giudea.

Sconfitte e stragi continue: Elia [10]. Umiliazioni (distruzione Tempio da parte di Nabucodonosor nel 5) e deportazioni [11]

Redazione della Bibbia sotto Giosia (VII secolo a.C) [12]

II PARTE

Crisi ebraismo, egemonia della casta sacerdotale, fine del sogno della Terra Promessa

I Maccabei

Palestina Romana con Erode

Movimenti politici, religiosi e sociali

Gesù ed i suoi seguaci ebrei

Barabba ed i ladroni

La Prima Guerra Giudaica (66-70 d.C.)

Distruzione del Tempio

Nascita dei Vangeli

PREFAZIONE di Silvano Fuso

Penso che tutte le grandi religioni del mondo: buddismo, induismo,

cristianesimo, islamismo e comunismo, siano ad un tempo,

false e dannose. A rigor di logica, poiché contrastano fra loro,

non più di una dovrebbe essere quella vera. Con pochissime eccezioni,

la religione che l’uomo accetta è la stessa professata

dalla comunità dove vive, sicché è l’influenza dell’ambiente che

lo spinge ad accettarla.

B. Russell, Perché non sono cristiano (1957).

Se voi foste chiamati a deporre in tribunale o in altro consesso

austero, giurereste tenendo in mano un romanzaccio

splatter? Magari pieno di nefandezze, crudelta, indicibili

sofferenze inflitte a poveri innocenti, oscenita degne della

peggiore pornografia, incesti, abusi di ogni sorta. Il tutto

costruito con ben poca logica e quasi inesistente raziocinio,

zeppo di incongruenze, assurdita, nonsensi e contraddizioni?

Sono sicuro di no. Eppure, per secoli, questo e stato

fatto come se fosse la cosa piu normale al mondo, anzi, persino

con estrema solennita. E c’e gente che lo fa ancora

oggi. Persino un capo di Stato illuminato come Barack

Obama lo ha fatto in occasione del suo insediamento come

quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d’Ame-

rica, il 20 gennaio 2009. E lo ha fatto con lo stesso volume

(gentilmente sorretto dalla consorte Michelle LaVaughn

Robinson) che era stato usato per l’analogo giuramento,

poco meno di 150 anni prima, dall’altrettanto illuminato

sedicesimo presidente Abramo Lincoln.

Beh, a questo punto, non ci vuole molto a capire di che

libro si tratta. Stiamo parlando della Bibbia, ovvero niente

meno che il “libro dei libri”.

Qualcuno si affrettera a obiettare che i testi biblici non si

devono interpretare letteralmente e cio che appaiono crudelta

e gesti ignobili devono essere considerati in un ottica

simbolica e/o metaforica. Puo darsi. Ma le interpretazioni

non letterali sono inevitabilmente soggettive e quindi opinabili.

L’autore del presente libro, Roberto Renzetti, (come

pure chi sta scrivendo la presente prefazione) possiede una

formazione scientifica e quindi e abituato a dare un valore

preciso alle parole. Chi ha questa forma mentis, in pratica,

ha il “brutto” (e oramai sempre piu raro) vizio di dire “pane

al pane e vino al vino”. Quindi non puo che fare riferimento

a cio che e scritto e al significato che le parole possiedono

nel comune intendere.

Preciso subito che se qualcuno trova scandaloso il mio paragone

tra il romanzaccio splatter e il sacro testo giudaicocristiano,

deve assolutamente leggere il presente libro (e

casomai avesse dei dubbi sui suoi contenuti, deve leggere

direttamente la Bibbia). Se qualcun altro trova invece il mio

accostamento intrigante o ha comunque dei dubbi in proposito,

lo deve leggere ugualmente (idem per la Bibbia).

Come afferma lo stesso Renzetti nell’introduzione:

[la Bibbia] è forse il [libro] più venduto tra i cattolici ma NON è

certamente il più letto. Direi anzi che è il libro meno letto nella biblioteca

dei cattolici.

Il problema e proprio questo. Moltissime persone venerano

la Bibbia come testo sacro (considerandolo fonte di preziosi

ed edificanti insegnamenti e ispirazioni) e magari ci

giurano pure sopra, ma pochissime lo hanno letto. Le gerarchie

cattoliche hanno in tal senso qualche responsabilita.

A differenza di quel che accade in altre confessioni religiose

(ad esempio, i protestanti), tra i cattolici la lettura

della Bibbia e scarsamente incentivata, preferendo affidare

al clero il ruolo di mediatori e unici interpreti di quanto in

essa e scritto. Il che e abbastanza curioso e pone qualche

problema di ordine logico. I cattolici affermano infatti che

la Bibbia sia stata scritta si da uomini, ma su ispirazione

diretta di Dio con lo scopo di auto-rivelarsi. Gli stessi cattolici

sostengono contemporaneamente che Dio e infallibile

e onnipotente. Se cosi fosse, chiunque legga la Bibbia dovrebbe

immediatamente comprendere la parola di Dio e accettarne

l’auto-rivelazione. E invece no. Per i ministri del

culto cattolico solamente loro stessi possono interpretare

correttamente la parola di Dio e divulgarla al popolo

(bue?). Non rendendosi conto, in tal modo, di contraddire

la stessa onnipotenza e infallibilita di Dio in cui loro stessi

affermano di credere. Ma lasciamo perdere le sottigliezze

logiche e veniamo ai contenuti.

La lettura del libro di Renzetti mi ha fatto venire in mente

un episodio autobiografico che mi permetto di raccontare

al lettore. Quand’ero poco piu che ventenne, studente universitario,

dedicai le prime ore mattutine di una mia vacanza

estiva (sono sempre stato molto mattiniero) proprio

alla lettura della Bibbia. Mi ero gia da tempo allontanato

completamente dalla fede cattolica cui ero stato educato da

bambino e, in accordo con quanto dicevo sopra, mi resi

conto che non avevo mai letto questo libro. La considerai

una mancanza: se volevo essere in grado di difendere efficacemente

la mia posizione di non credente razionalista,

dovevo colmare questa lacuna. La lettura fu una vera sorpresa.

Vi trovai cose che non mi sarei mai aspettato in un

testo considerato sacro da millenni. Mentre leggevo, prendevo

diligentemente appunti (proprio come suggerisce di

fare Renzetti: a tavolino, con carta e penna a fianco). Mi

ricordo di avere annotato molti episodi che mi colpirono

particolarmente e che oggi ho ritrovato, con piacevole sorpresa,

evidenziati e argutamente commentati in questo

libro. Confesso che (vista la mia giovane eta dell’epoca)

gli episodi che mi colpirono e intrigarono maggiormente

furono quelli di natura sessuale. Sono piuttosto numerosi

e mi fecero anche capire come mai i vari insegnanti di religione

che avevo conosciuto a scuola e a catechismo non

ci avevano mai consigliato di leggere direttamente la Bibbia!

A questo proposito, lo stesso Renzetti, a commento di

un versetto particolarmente piccante, scrive:

Di queste storie altamente educative ve ne sono molte nella Bibbia,

anche se con linguaggi un poco meno da carrettiere, e forse non

tutti sanno che, in epoca vittoriana, la Bibbia evocava fantasie che

avviavano alla masturbazione.

Il sesso, si sa, ha sempre creato non pochi problemi ai cattolici

e la lettura della Bibbia e del libro di Renzetti consente

di comprendere l’origine di molti tabu sessuali che

hanno contribuito a rovinare la vita a milioni di persone per

secoli. Oppressione dell’uomo sulla donna, orrore per il

sangue mestruale, condanna senza appello dell’omosessualita

(curiosamente solo maschile, mentre non si parla mai

di quella femminile), divieto assoluto di disperdere il seme

(e quindi di ogni metodo contraccettivo), ossessione per la

verginita e tutte le altre fissazioni, frustrazioni e fobie sessuali

di un popolo di pastori nomadi, vissuti quasi tremila

anni fa e inevitabilmente arretrati e incolti, sono state per

millenni spacciate per volonta di Dio e di conseguenza im-

poste a tutti, senza possibilita di appello.

Se dal sesso passiamo poi al concetto di giustizia, c’e da

mettersi le mani nei capelli. Il Dio dell’Antico Testamento

presenta caratteristiche che, se fossero possedute da un essere

umano, lo farebbero additare come un vero pazzo criminale

dalla maggioranza delle persone di buon senso.

Irascibile, vendicativo, sanguinario, smemorato (spesso e

volentieri dimentica infatti i precetti da lui stesso stabiliti),

schizofrenico, al punto che e difficile trovare nella storia

umana un dittatore che ne eguagli la crudelta e la follia.

D’altronde e lo stesso Jahvè a dichiarare apertamente “Io

sono un dio geloso” (se qualche lettore trovasse blasfeme

certe mie affermazioni, rifletta in cuor suo se le riterrebbe

egualmente sacrileghe se fossero riferite, ad esempio, allo

Zeus della mitologia greca e si chieda lucidamente dove

sta la differenza).

Renzetti illustra con sapienza e commenta con arguzia i numerosi

episodi biblici che descrivono le nefandezze divine

e non voglio certo privare il lettore del gusto (un po’ orrido)

di scoprirle da se. Vale pero la pena anticipare la sintetica,

ma efficace, interpretazione antropologica e socio-politica

che Renzetti fornisce di una simile divinita, contrapponendola

a quella solare, egualmente monoteistica, del faraone

egiziano Akhenaton (1378-1362 a.C.):

Il dio unico di Israele non è più quel sole equanime che splende per

tutti, i cui raggi scendono sulla terra come mani amorose che accarezzano

tutte le creature. Il dio di Israele diventa molto partigiano,

intende sterminare coloro che non vogliono essere suoi

fedeli, incarica un popolo prediletto di farsi esecutore impietoso di

questo piano finalizzato al risanamento spirituale dell’umanità.

Questa è ovviamente la proiezione narcisistica eseguita da un

gruppo umano che, a differenza di Akhenaton, non ha ereditato lo

splendore di un antico e ricco paese, bensì non ha ancora una terra,

non ha una storia comune, non ha altro che povertà, nemici ostili e

crisi di identità collettiva.

Renzetti e un fisico, da anni impegnato nella divulgazione

scientifica. Chi scrive la presente prefazione e un chimico,

anch’egli impegnato da anni nello stesso difficile compito

di diffondere razionalita e spirito critico. E quindi inevitabile

che entrambi abbiamo un occhio di riguardo per quelle

che potremmo chiamare le “questioni scientifiche” inerenti

la Bibbia. E ovvio che non si pretende certo di ritrovare in

essa affermazioni in linea con la scienza moderna. Da anni

(anche se, a dire il vero, non moltissimi) i suoi estimatori

e difensori si affannano a dire che non e un libro scientifico.

Siamo d’accordo. Tuttavia da un testo che ambirebbe a essere

considerato il prodotto diretto di una divinita onnisciente,

ci si aspetterebbe almeno un po’ di buon senso e

coerenza. E invece, anche da questo punto di vista siamo

messi maluccio. Renzetti dedica diversi capitoli a queste

tematiche: le conoscenze scientifiche nella Bibbia, l’astronomia

nell’Antico Testamento, il calendario biblico. Dall’accurato

esame fatto dall’autore scaturisce un quadro

desolante fatto di ignoranza, arretratezza e superstizione,

tanto da indurlo a esclamare:

Caspita, possibile che Dio sia così ignorante o abbia deciso di mantenere

il suo popolo a livelli culturali estremamente più bassi dei

vicini della Mesopotamia e dell’Egitto? Non vi è dubbio quindi che

l’arretratezza culturale del popolo di Dio era dovuta all’oppressione

di Jahve con i suoi sacerdoti, la loro morsa, a impedire ogni

avanzamento nella conoscenza del cosmo.

Per citare ancora l’autore:

[il Dio della Bibbia] è entità che non conosce cosa ha creato, non

sa come funziona o, comunque, non sa spiegarlo, almeno ai suoi

figli.

L’analisi di Renzetti e accurata e convincente, ma al lettore

che volesse approfondire ulteriormente questi aspetti, mi

permetto di consigliare anche la lettura del libro di Isaac

Asimov, In principio. Il libro della Genesi interpretato alla

luce della scienza, Mondadori, Milano 1991. Puo anche valere

la pena ricordare cio che Galileo affermava relativamente

alla Bibbia. A tale proposito riportiamo un brano

tratto dal libro: Andrea Frova, M. Marenzana, Parola di

Galileo, Rizzoli, Milano 1998 (Capitolo 11 – Fermati o

Sole):

Galileo non arriva a dichiarare, come Giordano Bruno, che la Bibbia

è un libro di favole, ma osserva che essa, pur di persuadere “de

gli articoli concernenti alla salute” dell’anima, ha rinunciato ad

educare ed è incorsa, e le parole sono pesanti, non solo in “diverse

contraddizioni”, ma anche in “gravi eresie e bestemmie”, ché tale,

dice Galileo, è l’attribuzione a Dio di condizioni contrarie alla sua

essenza: naturalmente se ci si limita al significato letterale delle

parole. Ma allora, suggerisce Galileo, dal momento che gli interpreti

della Bibbia operano per additare significati nascosti che la

riscattino da evidenti contraddizioni e bestemmie circa la rappresentazione

di Dio, perché non dovrebbero fare lo stesso per quanto

riguarda le poche affermazioni che essa contiene sul moto della

Terra e del Sole?

Si potrebbe pensare che le critiche finora espresse riguardino

solamente l’Antico Testamento, mentre nel Nuovo si

svilupperebbe in pieno quella religione dell’amore e della

fratellanza, tanto esaltata dai cattolici e dai cristiani in genere.

Nel Nuovo Testamento, e vero, non si ritrovano piu

le efferatezze presenti nell’Antico. Tuttavia i problemi non

mancano neppure qui. Incongruenze storiche e contraddizioni

(soprattutto con i Vangeli cosiddetti apocrifi, opportunamente

scartati dalle gerarchie ecclesiastiche) sono

all’ordine del giorno e vengono ben evidenziate da Renzetti

nella seconda parte della sua opera. L’autore fornisce poi

un’originale visione della figura di Gesu Cristo, di cui non

diro nulla, lasciando il piacere di scoprirlo al lettore.

Quanto esposto nella seconda parte mi ha fatto inevitabilmente

venire in mente un’altra lettura giovanile che influenzo

profondamente il mio atteggiamento nei confronti

delle religioni. Mi riferisco a Perché non sono cristiano di

Bertrand Russell, Longanesi, Milano 1960. Ricordo che

Russell mette bene in evidenza alcuni aspetti caratteriali di

Gesu Cristo che sono ben lontani dal messaggio di amore,

fratellanza e carita cui i cristiani, almeno a parole, dicono

di ispirarsi. Episodi d’ira, parole violente, intenti vendicativi

non sono affatto estranei al comportamento di Gesu,

cosi come appare dai Vangeli. Al punto di portare Russell

ad affermare (sono andato a riprendere il libro, dopo molti

anni):

Concludendo, la storia ci presenta persone ben più sagge e virtuose

di Cristo; citerò soltanto Buddha e Socrate, che, sotto questo

aspetto, mi appaiono molto superiori.

Ritengo, a questo punto, di avere scritto abbastanza ed e

giunto il momento che il lettore affronti i contenuti del bel

libro di Renzetti. Mi accomiato pero con un auspicio.

Esaminando la storia dell’umanita ci si rende conto che la

fede (stavo per scrivere cieca, ma penso che l’aggettivo non

sia affatto necessario) non ha mai prodotto nulla di buono.

Al contrario, l’intelligenza, la razionalita, lo spirito critico

e lo scetticismo hanno consentito di alleviare molte sofferenze,

migliorando enormemente le condizioni di vita

dell’uomo. Mi auguro che queste ultime caratteristiche, che

per fortuna l’essere umano sa esprimere, possano avere la

meglio. In tutta sincerita, non sono molto ottimista in tal

senso. Ma sicuramente libri come questo danno un utilissimo

contributo in questa direzione. Buona lettura!

Silvano Fuso, laureato in chimica e dottore di ricerca in scienze chimiche,

è docente di chimica e si occupa di didattica e divulgazione

scientifica. È socio effettivo del CICAP, (Comitato Italiano per il Controllo

delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), socio di Galileo 2001

(Associazione per la libertà e la dignità della scienza) e della Società

Italiana per il Progresso delle Scienze.

IntroduzIone

(GeneSi)

2483. La menzogna è l’offesa più diretta alla verità. Mentire è

parlare o agire contro la verità per indurre in errore. Ferendo

il rapporto dell’uomo con la verità e con il suo prossimo, la

menzogna offende la relazione fondamentale dell’uomo e della

sua parola con il Signore.

‘Catechismo della Chiesa Cattolica’, 1992

Dire Bibbia e dire il libro (o meglio i libri ma io mi rifaro alla

prima dicitura), cioe tutto cio che c’e da sapere, un’antonomasia

definitiva, esaustiva, autoritaria che non lascia spazio a obiezioni.

Da ragazzo, al sentire pronunciare Bibbia ero preso da una

doppia sensazione: da un lato mi sembrava di avere a che fare

con un libro antico, noioso, fatto per addetti al culto; dall’altra

con un libro estraneo alla mia vita, un qualcosa che conteneva,

sotto forma di metafora, racconti educativi, norme di comportamento

sante, indiscutibilmente tese alla perfezione. In ambedue

i casi quel libro era da non prendere in considerazione. Vi erano

i suoi cultori e quello che serviva ce lo facevano conoscere

quando occorreva. In fondo i temi religiosi non mi interessavano

e li vi erano trattate solo questioni religiose. Iniziai a interessarmi

della Bibbia (Vecchio o Antico Testamento) dopo avere letto i

Vangeli per ragioni contingenti riguardanti la mia vita (materiale

e non metafisica), ragioni che ho esplicitato nell’Introduzione al

mio Alla ricerca di un uomo chiamato Gesù e che non ripeto,

anche perche mi riportano a un’epoca triste. Dopo aver letto i

Vangeli, dicevo, mi sembro necessario leggere il libro per un

motivo banale: i Vangeli sono incomprensibili (lo furono certa-

mente a me) senza quell’altra lettura.

Iniziai a leggere con lo spirito di chi deve affrontare un cammino

noioso e mi trovai stranamente interessato a quel linguaggio antico

e all’inizio di quelle storie che mi parvero subito fantastiche

e quindi gradevoli. Stavo leggendo la Genesi. Dopo essere andato

avanti macinando pagine e pagine, mi resi conto che quello

era un libro fondante di tre religioni monoteiste che riguardavano

piu di mezzo mondo. Non potevo continuare a leggere come si

legge un romanzo, dovevo cercare gli insegnamenti nascosti,

quelli a carattere religioso o quantomeno morale. Vi devono essere!

Ma poi la Bibbia era quella stessa che era stata portata

come atto d’accusa a Galileo con quel passo in cui Giosue dice

al Sole di fermarsi. Li non c’ero ancora arrivato ma mi resi conto

di dover ricominciare e leggere, come si legge un libro di studio,

a tavolino, con carta e penna a fianco. Mi ricordai subito di avere

letto, senza che la cosa mi preoccupasse, il racconto della creazione,

la creazione della luce prima di quella del Sole, e soprattutto

quell’altro racconto: la creazione di Adamo seguita da

quella di Eva. A partire da quel racconto era nata la durissima

condanna di Darwin e della Teoria dell’Evoluzione. Insomma la

Bibbia e intervenuta pesantemente nella vita degli uomini ed era

per me necessario capire meglio da dove nasceva, chi l’aveva

scritta, perche avesse quell’autorita che alcuni gli riconoscevano

e riconoscono.

Cio che mi propongo di scrivere e di offrire alla vostra indulgente

considerazione e cio che ho ricavato da questo studio con

l’avvertenza che il mio approccio non ha nulla di religioso, e

completamente laico e non ha alcuna intenzione di offendere i

credenti. Io non cerchero le storie edificanti facendo finta che le

altre non esistano ma, al contrario, cerchero tutto cio che offende

una persona, una donna, tutto cio che e in contraddizione con

altro, ogni racconto violento, volgare e vicino a una pornografia

addirittura riprovevole.

La questione di fondo e allora: si puo ritenere la Bibbia, nell’accezione

Vecchio Testamento, un libro educativo? Puo essere utilizzato

per essere la base di un discorso civile che coinvolga le

persone di un Paese a priori civile? La mia tesi e che cio non e

possibile e che, di piu, il libro e addirittura nefasto perche educa

alla violenza, alla spietatezza, alla difesa del proprio clan da tutto

e tutti, con tutti i mezzi, soprattutto quelli piu subdoli e, oggi diremmo,

criminali.

Ma perche occorre parlarne? Perche la Bibbia viene spacciata

come il libro con la massima diffusione al mondo e quindi va, o

dovrebbe andare, a toccare le coscienze di un paio di miliardi di

persone (i cristiani di ogni setta e gli ebrei). Ho utilizzato la parola

“diffusione” perche dietro di essa vi e un primo grande imbroglio,

almeno a livello dei cristiani cattolici (circa un miliardo

di persone). Il libro e forse il piu venduto tra i cattolici ma NON

e certamente il piu letto. Direi anzi che e il libro meno letto nella

biblioteca dei cattolici. Non posso credere che chi abbia letto le

oscenita presenti nella Bibbia possa seguitare a dirsi seguace di

quegli insegnamenti. Piu comprensibile e il credo nella Bibbia

da parte ebraica. Quel libro e riferito a loro come popolo eletto,

parla delle loro vicende, della loro storia e del loro diritto a determinate

terre. Rinunciarvi e rinunciare a se stessi.

Per parte mia, come ho gia detto, parlero di questo libro per cio

che e e non per cio che ispira o dovrebbe essere. Tentero di farlo

non attraverso una visione ideologica ma solo attraverso dati di

fatto, contesto storico, fonti e testo medesimo in discussione.

Chi ha fede la manterra e forse la fortifichera. Non sono certo gli

studi storico critici in grado di scuotere una fede, altrimenti che

fede e? Quindi il voler vedere, in chi tenta una lettura storica intersecantesi

con una religiosa, una persona che attacca i fondamenti

della civilta e esagerato e a me fa sentire importante.

Piuttosto sarebbe interessante avere delle obiezioni sul contenuto

e non, come da decenni mi accade, sul metodo e su questioni al

contorno. Una semplice avvertenza: mi propongo di non mentire.

Un’avvertenza importante: ho ampiamente utilizzato come riferimento

un testo di Pepe Rodriguez, Los pésimos ejemplos de

Dios, Ediciones Temas de hoy, Madrid 2008. Il testo e in spagnolo

ed io, qua e la, l’ho liberamente tradotto. Indicherò la referenza

ma si deve sapere che la mia e una libera traduzione e

quindi non compare una vera e propria citazione.

R. Renzetti, “Gli insegnamenti morali della Bibbia che non ti hanno fatto conoscere”, Tempesta 2014.

Chiunque fosse interessato all’acquisto può rivolgersi a:

https://tempestaeditore.it/distribuzione-librerie/



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