DEMOCRAZIA, POLITICA E TERMODINAMICA

Roberto Renzetti

        Sto in fila da un’ora in una strada piena di auto. Vado in auto per arrivare fino alla più vicina fermata della metro. Da casa mia non vi sono autobus per farlo. Oppure occorrono camminate di un paio di chilometri ed un paio d’ore di bus con cambi intermedi.

        Vi è il normale ingorgo mattutino su Via Aurelia. Poi delle sirene e passano tre macchine blu ad alta velocità. Noi continuiamo lì in fila. Dopo un poco ancora altre macchine blu e così per ben 5 volte. Il fatto è che siamo in una strada abitata da alti prelati e da politici importanti. Tocchiamo ogni giorno con mano ciò su cui gli altri discettano.

        Intanto mi soffermo a guardare la spazzatura fuori dai cassonetti, le erbacce che nascono dovunque sui marciapiedi, le auto in doppia e tripla fila, il traffico ormai allo sbando, senza regole e precedenze, i mezzi pubblici che sono tradotte per bestiame, i muri della città, quando non cadenti, imbrattati, il parcheggio libero taglieggiato da abusivi, gli insulti  liberi alle persone anziane, la caccia al pedone, la strada piena di buche. E penso, nell’attesa rassegnata, che fare una fila è ormai un esercizio di masochismo, che negli uffici si è trattati da incapaci, che si cade continuamente da impalcature e si finisce triturati da macchine utensili, che il lavoro è ormai precario con 46 tipologie ed una sola paga di fame, e così di seguito, per tutto ciò che è esperienza quotidiana.

         E che c’entra la termodinamica ?

        Leggevo un articolo sull’Espresso del 29 gennaio 2009 che mi ha fatto pensare a varie cose. A parte il titolo, che serve solo per creare un qualche interesse (Il sex appeal Matematico di Leonardo Clausi), vi sono delle tesi sostenute dal matematico intervistato, Marcus du Sautoy (quello de L’enigma dei numeri primi, Rizzoli), che mi sono sembrate rappresentare quanto vado vivendo da qualche anno. Il nocciolo è nelle seguenti parole: Per difenderci dal caos della quotidianità, la razionalità rappresenta un’oasi di pace.

        Credo che ormai il sito che organizzo, Fisicamente, sia noto e a chi è noto e lo segue con una qualche attenzione non deve essere sfuggito che, spontaneamente, sono fuggito dalle vicende della politica ed anche della filosofia e della fede per scrivere senza sosta di scienza. Anche chi non si occupa di questo settore, basta che apra l’indice e vedrà quanti lavori di Storia della Fisica vado pubblicando in tempi abbastanza ristretti. Aggiungo una cosa che non emerge  se non la comunico. Quando ho finito di scrivere un articolo, al momento, sono esausto e dico a me stesso di essere contento e che, finalmente, posso riposare. Dopo mezza giornata mi prende una crisi da astinenza e devo ritornare a scrivere di scienza. Non mi sono mai soffermato a chiedermi il perché ma quella frase che ho riportato più su mi ha spiegato cosa accade e mi ha fatto fare le riflessioni che di seguito propongo.

IL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

        Nessuno si spaventi, non vi sarà nulla di complicato in quanto tenterò di raccontare.

        Intorno alla metà dell’Ottocento venne elaborata una legge fisica che in somma sintesi afferma cose che riguardano la vita quotidiana di tutti noi e si può estendere ai vari ambiti della quotidianità.

        Uno dei possibili modi di enunciare tale principio riguarda i concetti di ordine e disordine che vanno però definiti. A tal fine mi servo di qualche esemplificazione tratta dalla vita quotidiana. Sembra evidente che se uno ha una enciclopedia in bella mostra nella libreria, avrà i volumi sistemati  partire dalla A fino alla Z attraverso il succedersi dell’alfabeto. Altrettanto evidente è l’avere una collezione i libri numerata sistemata con l’ordine crescente dei numeri. Quando sistemate i libri in tal modo fate un lavoro magari piacevole ma è un lavoro. E quante volte ve la prendete con chi vi “sposta tutto” ? E cosa fa il marrano ? Semplicemente non rimette in ordine, cioè non organizza di nuovo le cose come stavano. Ma perché prendendo dei libri da una libreria se non si sta particolarmente attenti vanno in disordine ? E perché, seprendete un mazzo di carte sistemato in un qualche cassetto di casa vostra non trovate mai le bastoni con le bastoni e le coppe con le coppe ? … e perché non sono sistemate con l’asso per primo poi il due, quindi il tre, … ? E perché, dopo un giorno in casa è tutto fuori posto (letto sfatto, piatti sul tavolo, bicchieri sul mobile, … giocattoli per terra, … plaid ammucchiato sopra un cuscino sul divano … ? 

        Adesso mi fermo con le esemplificazioni perché avete ben capito cosa sto dicendo. Vi è però una domanda che riassume tutto ciò che chiedevo. Perché accade questo e non accade invece che tutto sia sempre al “suo posto” ? E’ una questione di probabilità ma anche qui non  ci si deve spaventare perché è cosa assolutamente comprensibile. Comincio dalle carte. Qual è la probabilità di trovare tutte le ‘coppe‘ con le ‘coppe‘, le ‘denari‘ con le ‘denari‘, ecc., e di averle in fila (1,2,3,…) ? Credo si possa rispondere che ciò è quasi impossibile: le carte ‘preferiscono‘ sistemarsi nel modo più disordinato che è il più probabile. Ma – e qui arriviamo al nocciolo del problema – perché è più probabile che siano mescolate ? Perché il mescolamento lo si può ottenere in un numero enorme di modi (prima il 7 di bastoni, poi il 3 di spade, quindi il 5 di denari, …; oppure: prima il 2 di coppe, poi il 9 di spade, quindi l’asso di bastoni, …; oppure: …; oppure: …; …), mentre l’ordine lo si può ottenere in un solo modo (1,2,3,… di coppe; 1,2,3,… di denari; 1,2, 3,… di spade; 1,2,3,… di bastoni). Per questo, lanciando una coppia di dadi, è più probabile che venga il 7; questo numero può essere ottenuto con un numero di combinazioni (l+6; 2+5; 3+4; 4+3; 5+2; 6+l) maggiore (6) di quello occorrente per qualunque altro numero (ed in particolare ottenere il 2 è tanto difficile quanto ottenere il 12; ambedue i numeri possono essere ottenuti in un solo modo). Sempre per lo stesso motivo, giocando la schedina, è più probabile fare l’otto od il nove che non lo zero (e, naturalmente, il 13). Ancora per lo stesso motivo, nella camera dei bambini, dov’è più probabile trovare una penna, un giocattolo, una spilla ? Se rispondete  “al loro posto”  vuol dire che non avete bambini. Lo stato più probabile è certamente il più disordinato. Ma non serve andare nella camera dei bambini, basta pensare ad una cucina o ad una qualunque stanza. Qualunque persona lavori in casa sa che il problema non sta nel mettere in disordine (fatto spontaneo), ma nel mettere in ordine (tant’è vero che, a volte, si paga qualcuno per farlo). Senza insistere mi pare si possa concludere che a disordine si possa dare il significato di stato più probabile.  E si può affermare che in natura si tende allo stato più probabile, quello più disordinato. E’ questo il motivo per il quale se mescoliamo due gas e, dopo un poco, volessimo riprenderne uno, risulterebbe impossibile. Allo stesso modo per il mescolamento di acqua calda e fredda.

     Aggiungo ora un elemento: la misteriosa parola che abbiamo sentito più volte, entropia, è sinonimo di disordine. In natura hanno luogo i processi più probabili, quelli in cui si sviluppa calore (perché la materia calda è molto più disordinata della materia fredda), quelli in cui il disordine aumenta, quelli in cui l’entropia aumenta. In questo modo di vedere, i sistemi ordinati sono quelli a bassa entropia, mentre quelli disordinati sono quelli ad alta entropia: in natura si preferiscono le trasformazioni da bassa ad alta entropia, tutte quelle in cui l’entropia dello stato finale è maggiore di quella dello stato iniziale, tutte quelle in cui l’entropia aumenta. E proprio quest’ultimo è un altro modo di enunciare il 2° principio della termodinamica: in un sistema isolato possono aver luogo solo quei processi in cui l’entropia aumenta.

        Una breve osservazione per evitare possibili infondate obiezioni. Vi è da indagare il massimo di ordine che possiamo concepire, la vita umana. Pensiamo a quanto avviene nella fecondazione. Degli spermatozoi molto ‘sparpagliati’ interagiscono con degli ovuli. Uno di questi spermatozoi si fa catturare da un ovulo. Comincia la moltiplicazione delle cellule. E poiché possiamo parlare di “uomo“, sappiamo che queste cellule si moltiplicano in modo ordinato tanto da riprodurre un qualcosa che riconosciamo come “uomo“. Si può anzi dire che una delle forme più alte di ordine che noi conosciamo è proprio la vita (le stesse cose si possono dire per una pianta). Ora, va osservato, che la nascita di una vita rappresenta la costruzione di un qualcosa di più ordinato rispetto al qualcosa che la precede, fatto che sembra violare il principio di aumento dell’entropia.

        La situazione può essere spiegata pensando al funzionamento di un frigorifero. Questa macchina ha la proprietà di raffreddare: le molecole degli oggetti che vi sono contenuti diminuiscono le loro velocità poiché diminuisce la temperatura; si passa quindi a situazioni più ordinate. Certo, se si prendesse in considerazione solo la cella frigorifera, avremmo ben ragione di buttare via il 2° principio. Ma questo principio, come l’abbiamo noi enunciato, sottolineava che certi processi non avvengono spontaneamente, che cioè bisogna fornire del lavoro dall’esterno per ottenerli, ed inoltre, in altro luogo, esplicitamente diceva “in un sistema isolato“. Ebbene quanto avviene nel frigorifero non avviene spontaneamente proprio perché il sistema non è isolato. C’è un motore dietro, alimentato dalla rete elettrica, e questo motore crea molta più entropia nella cucina di quanta ne riduca la cella frigorifera: in modo che, alla fine, il bilancio è sempre favorevole ad un aumento di entropia (se non credete al fatto che l’entropia creata dal motore è più alta di quella che la cella frigorifera ha ridotto, vuol dire che, chiusa la porta e la finestra della cucina e lasciata aperta la porta del frigorifero, quest’ultimo vi raffredda la cucina come un condizionatore. E quanto questo non sia vero lo sanno tutti quelli che, avendo lasciata aperta la porta del frigorifero, non solo non hanno trovato la cucina più fredda, ma hanno addirittura trovato tutto il contenuto del frigorifero ‘caldo’ – alla temperatura della cucina – e quello del freezer scongelato).

        Allo stesso modo per la vita. Essa rappresenta certamente un’isola di violazione del 2° principio perché è un fatto di per sé altamente improbabile, ma è riconducibile al 2° principio proprio in quanto la vita non è possibile in un sistema isolato. Nel sistema uomo – ambiente, la presenza dell’uomo crea un’entropia molto maggiore della riduzione che la sua nascita ha comportato: da uno studio dell’UNESCO risulta che mantenere in vita e in peso un essere umano sano comporta, ogni anno, la degradazione di 500 Kg di cibo e la diffusione nell’ambiente circostante di 2 miliardi di Joule di energia sotto forma termica.

        La parte teorica è finita. Cerchiamo di vederne l’applicazione annunciata.        

LO STATO E LA POLITICA

   Inizio da uno stupido slogan della destra. E’ a tutti noto  che la politica di destra si è sempre presentata come ordine. L’ordine prima di tutto. Ma l’ordine, credo di aver mostrato, non è una petizione di principio ma un qualcosa che richiede un lavoro e più ordine si vuole più lavoro si richiede. Non si tratta cioè di un apparato formale ma sostanziale.  Pensate, ad esempio, a Gasparri o a Borghezio e chiedetevi cosa c’entrino costoro con l’Ordine. Inoltre questo necessario lavoro non è “una tantum” ma deve essere continuo se si vuol mantenere la situazione ordinata. Chi, in prima istanza, dovrebbe fare un tale lavoro ? Non vi è dubbio che è il legislatore, tutte quelle persone cioè che occupano il Parlamento per legiferare. Quindi si dovrebbe supporre che una persona per il solo fatto che è eletta al Parlamento e scriva qualcosa abbia fatto del lavoro e quindi scritto una legge ? Mi pare evidente che si richiede un qualcosa di più che non può essere altro che una preparazione specifica, uno studio preliminare dei problemi su cui si vuole legiferare. Non mi metto qui a fare indagini complesse ma solo a prendere atto della situazione che viviamo in Italia. Dovremmo essere il Paese più fortunato del mondo perché abbiamo un numero di leggi spropositato rispetto agli altri. Un esempio per tutti. In Germania vi sono circa 1500 (millecinquecento) leggi. In Italia ve ne sono circa 240000 (duecentoquarantamila). Come mai ? Questo avviene per il lavoro competente dei parlamentari tedeschi rispetto al lavoro cialtrone del nostro Parlamento. Mi spiego. Quando un onorevole deputato decide di affrontare un problema e legiferare su di esso dovrebbe conoscere tutta la legislazione esistente sul problema, capire cosa va bene e cosa è da togliere; alla fine di questo lungo processo e faticoso (il lavoro che occorre) si inseriscono le nuove n orme che devono essere armonizzate con quelle che si mantengono. Si dovrebbe fare un TESTO UNICO, cioè un libro che raccoglie tutte le leggi sull’agricoltura, quello che le raccoglie sulla difesa, quello sui problemi degli affitti, quello sul commercio estero, ….. Inoltre quel legislatore che lavora dovrebbe fa r capire cosa ha fatto ai cittadini di ordinaria media cultura. Questo viene fatto in Germania e non da noi (salvo qualche contata eccezione perché, anche in Italia, vi è qualche onorevole deputato che lavora). Da noi l’ammucchiata delle leggi e della non comprensione di esse è tanto clamorosa quanto vergognosa. Chi non lo crede vada a leggerne qualcuna sul web. Una legge, a volte, è fatta di nessuna cosa detta esplicitamente. Si dice: Modifica Dlsvo 48/75. Visto l’art. 32, visto il terzo comma art. 27  del RD 1120 del 1938 e successive modificazioni, integrato dal DL 27/92 con successive integrazioni del DPR 22/95, si limitano gli effetti del 48/75 ai soli primi due capoversi dell’art. 22. E’ tutto inventato quello che ho scritto ma si possono fare esempi presi dal vero che hanno una sfilza di VISTO di un paio di pagine per poi concludere con una riga incomprensibile ai più. Cosa c’è scritto in quella legge ? Nessuno lo sa. O meglio lo sanno gli interessi di chi l’ha fatto e di coloro per i quali la legge è stata fatta, in massima parte interessi lobbistici. Posso dimostrare questo ? Anche qui non mi metto a fare indagini su singoli parlamentari, ognuno ne conoscerà qualcuno. Vedo invece l’effetto complessivo. A Roma vi sono 21000 (ventunomila) avvocati. In tutta la Francia ve ne sono 40000 (quarantamila). E’ evidente che in una selva di leggi criptate è solo l’avvocato che vive alla grande. E più l’avvocato vive alla grande più il cittadino è fregato alla fonte della mancanza di certezza di diritto. E’ qui che si annida anche la discrezionalità del giudice in un intreccio selvaggio di interessi che quasi sempre vedono il cittadino come descritto da Fantozzi. E’ questo ordine ? No. E ciò vuol dire che da molti anni abbiamo parlamentari nullafacenti e forse, molto peggio, incompetenti. Quest’ultima eventualità la si può misurare all’origine chiedendosi chi sono i politici, chi fa la scelta della vita politica, attraverso quali canali, con quale preparazione. Nei paesi, dove il rapporto è più diretto e le persone si conoscono, si sa che si comincia ostentatamente a portare le borse di politici più importanti che vengono dalla città e che invece della preparazione sciorinano discorsi vuoti , inutili ed ostentano macchine di servizio di grossa cilindrata con lampeggianti e con scorta. I discorsi degli onorevoli parlamentari meritano un attimo di attenzione perché comunicare potrebbe essere un modo importante di lavorare. E la comunicazione è un altro ambito dove si può misurare il secondo principio della termodinamica. Vediamolo.

LA DEMOCRAZIA E LA TERMODINAMICA

        Fare un discorso presuppone un fine, quello di comunicare alcune cose a delle persone. Occorre quindi organizzare il discorso. Non si può, come si dice, aprire bocca e dare fiato. Occorre sapere cosa si vuole comunicare e mettere in atto tutte le strategie occorrenti. Occorre fare delle premesse, esemplificare, argomentare e, alla fine, ricollegarsi ai presupposti concludendo con il ritorno alla tesi che ci si era prefissa. E’ un lavoro anche faticoso che, dal punto di vista dell’entropia, si paga come con ilo frigorifero con il disordine che si crea intorno nella casa, con la famiglia, con l’ambiente di lavoro. Ma più il messaggio è univoco e chiaro, più è a bassa entropia perché ordinato e quindi in grado di passare una comunicazione precisa. Ora confrontate quanto qui detto con i comizi politici e cercate di capire quali sono i livelli di entropia che presuppongono. Cosa comunicano ? Guardate una trasmissione TV e cercate alla fine di capire cosa vi è stato comunicato. Io perdo pezzi nel fare questo lavoro perché non mi soffermo ad una frase condivisibile (è il populismo) ma alla logica interna del discorso e se quell’affermazione con divisa sia conseguente con le azioni.

        Più in generale si può rovesciare il discorso e dire che i politici tentano di imbrogliare il prossimo con dei fumogeni per far dimenticare che lo scopo che si propongono è solo la salvaguardia degli interessi personali (enormi). Ed allora, facendo la somma sui politici, arriviamo ad un primo nocciolo del problema, la democrazia. Se si è capito qualcosa di quanto ho fin qui detto (in tal caso ho ben lavorato ed il messaggio è chiaro, anche se ho litigato con mi moglie perché non ascoltavo alcune sue considerazioni) allora saremo d’accordo che la democrazia è sinonimo di ordine  anche se occorre capire un poco meglio.

        Una democrazia matura deve poter garantire diritti e doveri dei cittadini, diritti e doveri che devono essere stabili nel tempo con modifiche che garantiscano sempre i cittadini in tempi certi. Insomma un cittadino deve poter sapere con certezza cosa può e non può fare, i costi che gli competono e le garanzie che ha. E’ compito delle istituzioni pretendere l’imposizione che permette il funzionamento del sistema ma, nel contempo, la difesa del cittadino. Vediamo qualche esempio. Il fatto che vi sia un evasore fiscale mi danneggia per un’infinità di motivi (io debbo pagare di più, io vengo dopo di lui per l’assegnazione di un posto all’asilo nido, lui non paga i ticket che pago io, …). Il falso in bilancio di un’azienda è strettamente legato all’evasione. In Italia è depenalizzato con una modifica estemporanea che ha cambiato le regole in modo incomprensibile che non garantisce chi paga le tasse. Il crimine in ogni sua forma, soprattutto se eversiva, deve essere combattuto dallo Stato attraverso i suoi governi. Ebbene noi non combattiamo alcuni crimini e, peggio, ammettiamo i criminali in Parlamento come “nostri” rappresentanti. Si pensi a quell’associazione golpista che era la P2. Abbiamo suoi rappresentanti ai vertici della politica ma anche del governo. Per non parlare di condannati in via definitiva per reati di vario tipo e/o appartenenti ad organizzazioni che si richiamano apertamente al fascismo. Un ultimo esempio tratto da un fatto contingente. La legge vigente si esprime attraverso i tribunali della Repubblica. Passati i tre gradi di giudizio si può essere quasi certamente sicuri che quella è la volontà espressa da magistrati in nome del popolo italiano. Quando siamo arrivati ad una sentenza di terzo grado, siamo cioè arrivati alla Cassazione, con una sentenza definitiva, che senso ha che intervenga il governo per dire che occorre fare una legge per cancellare le norme che hanno portato a quella sentenza ? Quando poi le leggi dello Stato vengono modificate in base a credenze metafisiche che nulla hanno a che fare con il diritto ma solo con la superstizione, dove sta la democrazia, la certezza del diritto, l’ordine ? Eppure, quando scrivo, sta accadendo questo. Ebbene dove è qui l’ordine ? Come si fa ad andare negli scaffali della libreria ordinata e ritrovare ciò che avevamo sistemato in quel preciso luogo ? E come si fa ad essere certi del fatto che domani io possa o meno trovare altri libri spostati o mancanti o aggiunti ?

        Posso dire con tranquillità che la democrazia nel nostro Paese è disordinata, è priva di garanzie, non è una democrazia. E non lo è in particolare quando il Presidente del Consiglio nega la Legge delle Leggi, quella che è alla base della definizione dell’ordine della Repubblica, quella Costituzione su cui ha giurato (se si nega anche il giuramento domani posso trovarmi la polizia in casa per arrestarmi non si sa bene perché). Ci tengo però a dire che in questo momento siamo al momento più nero della Repubblica ma altri momenti non sono stati brillanti e non lo saranno in futuro se si segue l’aumento costante del disordine che continua da molti anni.

        Dicevo del disordine dell’informazione da parte degli onorevoli parlamentari. Ma perché possono seguire con le loro vacuità con la certezza che saranno riconfermati al loro posto e senza che nessuno dica loro che sono nudi ? Il problema riguarda la formazione dei cittadini, formazione culturale che non c’è. A cominciare dalla scuola che, coscientemente, è stata affossata proprio per permettere sempre di più gli abusi informativi senza sanzioni.

        La scuola è il luogo dove si organizzava la comprensione e la decifrazione dei messaggi. L’imperfetto nasce dal fatto che anche la scuola deve essere ordinata e che invece con provvedimenti estemporanei di apprendisti stregoni è stata completamente destrutturata. Nella scuola, in accordo con le premesse, si ottengono i risultati suddetti se si fa il lavoro richiesto ed il lavoro, occorre dirlo esplicitamente, comporta sforzo, fatica, a volte ripetitività e noia. Hanno voluto modificare la scuola facendola divertente, affermando senza vergogna che volevano una scuola che non sa di scuola. Se l’alunno non sa cosa deve (DEVE) fare e gli viene affidato lo scimmiottamento dei comportamenti irresponsabili dei dibattiti TV, quell’alunno è un cittadino a grave rischio di accettazione dei messaggi sbrodolati dell’onorevole parlamentare. Non la faccio lunga ma se le materie strutturate, quelle che richiedono un maggior ordine mentale, vengono fatte sparire o declassate da un consiglio di classe fatto da mamme premurose, non si possono pretendere logica, competenza, capacità di analisi e di critica. Se va bene si costruiscono cittadini ignavi, fragili, magari presuntuosi del loro (non) sapere. Guardateli: il primo sentimento è di massima pena per tante intelligenze che il potere ha deciso di ammazzare (dopo aver fatto l’operazione dell’eliminazione delle più attive con la droga).

        Un solo esempio preso dalla storia delle stragi d’ordine che fa l’ignoranza. Tutti conoscono la parola foibe e politici di destra ignoranti ed ignavi la cavalcano con qualche solidarietà di pretesi sinistri (Marrazzo va a far visita alle foibe e, insieme al campione Alemanno, ne sa quanto io so di Punto Palestrina). Ma quella storia tragica non è nota ai politici chiacchieroni che, se la conoscessero tutta dovrebbero vergognarsi per le azioni del nostro esercito in Jugoslavia. Che dire poi della frase falsa “italiani brava gente” ?. Non è così. Gli italiani si sono macchiati dei peggiori crimini in Italia ed in giro per il mondo. Si sono salvati perché qui, per volontà USA, non vi è stata Norimberga. E di tialiani brava gente parlano i carnefici di questo infelice Paese, proprio i peggiori aguzzini in giro per il mondo ed oggi tornati al potere con i loro bagagli di totale ignoranza.

        Da questi cenni si può capire la cascata di conseguenze. Nel leggere quanto segue non pensate che banalizzi, ma che sto solo esemplificando. Aggiungo che quanto dirò è sempre stato presente ma è diventato patologico negli ultimi anni.

        APPALTI. Per un lavoro d’interesse pubblico si fa una gara. Vince chi offre meno. Qui iniziano due comportamenti che negano la premessa della gara. Da una parte chi ha vinto affida il lavoro ad un altro indefinitamente, finché il lavoro viene fatto dall’ultimo subappaltatore a prezzi inferiori e con garanzie inferiori. L’altro aspetto è relativo agli aggiornamenti dei prezzi del lavoro assegnato per gara. Che senso ha tale aggiornamento dei prezzi per arrivare a costi di gran lunga superiori a quelli per cui si è vinto ? Dov’è l’ordine e la certezza ? Ma vi è di più perché, data un’opera qualunque, nessuno sa dire in Italia quando sarà finita. Basta invece andare in Paesi vicini come Spagna, Francia, Germania, …, per trovare, a fianco delle strutture che indicano dei lavori (un ponte, una autostrada, una centrale, una diga, …), la scritta: “la fine dei lavori è per il maggio ……”. Si, perché nei contratti d’appalto vi è scritto anche in quanto tempo deve essere eseguita l’opera con tutte le penalità in caso d’inadempienza. Alla fine i cittadini, in Itali, si ritrovano con opere mal fatte, che necessiteranno presto di riparazioni, che ci costano un’enormità senza risolvere ma aggravando problemi.

        CONCORSI. Come sopra. Ci si prepara e poi vincono i soliti noti che hanno le prove in tasca in una operazione di scambio con gli onorevoli parlamentari. Ma vi è di più. I politici, l’ho detto, sono generalmente incompetenti nelle cose delle quali dovrebbero occuparsi. Hanno la possibilità di assumere dei consulenti. Non si faccia l’errore di credere che assumano persone di elevata competenza perché accade sempre che vengano chiamati a quell’incarico dei famigli, dei portaborse, quelli di cui dicevo all’inizio. Questo perché il politico non può restare in ombra rispetto al suo consulente e perché deve farsi clientele che gli permettono di mantenere il suo posto di prestigio e di enorme privilegio. Ed invece il bravo professionista, con tutti i titoli che occorrono ma al di fuori del circuito dei portaborse, resta escluso. Ciò comporta una degradazione complessiva. Nei posti di chi deve decidere di migliorare la nostra vita vanno persone incompetenti che fanno danni e continuano a peggiorarla.

        SANITA’. Se chi, come me, ha a che fare con ospedali sa che vi sono sprechi, disservizi e truffe. Ilo tutto pagato sempre e solo dal cittadino. E’ possibile che una persona ricoverata costi al minimo 700 euro al giorno ? E’ possibile che la metà dei fondi di cui una struttura sanitaria dispone debbano andare per pagare dirigenti di nomina politica che come unico compito hanno di fare gli ordini alle ditte per ciò che occorre all’istituzione medesima (con tutto ciò che questo comporta in termini di corruzione). E perché, dopo un ricovero, occorre tornare alla visita di controllo e per essa pagare la visita medica fatta nel medesimo ospedale fino a 250 euro ? E perché il primario che ti tiene in cura in ospedale ti dice che lì, nel pubblico, le cose non funzionano bene come nel privato dove egli opera o dove opera un grande professore suo amico ? Vi è un riferimento certo per un cittadino o è in balìa del caso e quindi del disordine ?

        AMBIENTE (una piccola cosa). Da tutto ciò che ho cercato di spiegare si dovrebbe esser capito che, data l’inevitabilità dell’aumento dell’entropia, le operazioni: di ‘disinquinamento’ in un dato luogo comportano un inquinamento in un altro (in quello in cui si produce energia per disinquinare; si pensi ad esempio alla grancassa dell’idrogeno: è certamente vero che non inquinerebbe le città ma, nel luogo di sua produzione, creerebbe un gigantesco inquinamento) e, poiché quest’altro luogo si trova sempre sulla Terra, alla lunga non si saprà più dove e come disinquinare. La soluzione di questo problema è un pio desiderio: non si tratta di ‘disinquinare‘ ma di ‘non inquinare‘.

        E’ risolvibile tutto ciò ? Se mi mettessi a fare un’elencazione di cosa ci sarebbe da fare, servirebbe a qualcosa ? Servirebbe dire che occorre invertire il rapporto esistente tra cittadino ed istituzioni ? Che la trasformazione dei rappresentanti del popolo in suoi aguzzini è all’origine del disordine ? Che i privilegi dei politici a fianco della mancanza di ricambio aiutano molto il disordine ? Che il politico in quanto tale, di per sé, senza una competenza specifica in qualche campo, è un essere inutile e costosissimo ? Che per ciò stesso va eliminato ? Che tra le prime cose da riprendere in mano, in quanto base della comprensione di ciò che il politico dice o non dice, è la scuola ? Che il cittadino, di fronte ad una scelta che gli viene proposta, deve poter scegliere non su emozioni del momento ma su conoscenze ?

        Tornando a quanto dicevo più su, serve rimettere ordine, e questa destra disordinata, perché non portatrice di interessi sociali ma solo di alcuni privilegi particolari, non è in grado di risolvere i problemi perché non è in grado di capirli. E’ essa stessa un problema di disordine, non la soluzione di tale disordine (si pensi alla boutade dell’esercito per le strade, tipico esempio di disordine perché in una democrazia per le strade vi è la polizia ed i carabinieri; ed all’altra sciocchezza dei vigili urbani armati. Sono tutti provvedimenti fuori posto, disordinati che non danno certezze di diritto ma solo stati d’ansia per i cittadini). Serve studio e lavoro, coscienza civile, solidarietà, abbattimento degli egoismi, un movimento finalizzato alla soluzione dei problemi. Ed il cerchio si chiude sulla necessità di conoscere il problema e di avere delle capacità professionali per risolverlo. Oggi la politica della destra non garantisce ciò e quella dell’opposizione non si preoccupa dei problemi ma della rincorsa al potere per una gestione disinvolta ed autoreferente. I cittadini non ci sono mai.

        Conoscendo le capacità di reazione di tutta la politica italiana non ho speranze. Non solo si andrà avanti così ma, con il Secondo Principio, l’entropia cioè il disordine aumenteranno per nostra disgrazia. Finché non intervenga un qualche evento traumatico.

Roberto Renzetti   (febbraio 2009)



Categorie:Fisica e Storia della Fisica, Politica

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