(Pubblicato su “Il quotidiano dei Lavoratori“, 1978)
Roberto Renzetti
La navicella spaziale si avvicinava alla Luna ed il professor Enrico Medi ci diceva: “Si avvicina.” – “La Luna e’ ancora a 40.000 chilometri, professore. Quanto tempo ci vorrà ancora all’allunaggio sapendo che la navicella viaggia a 40.000 chilometri all’ora?”
Il professor Medi sollevava gli occhi verso l’alto, in cerca del cielo. Poi visto che da lì non veniva aiuto tirava fuori il regolo calcolatore e, dopo un paio di minuti di fiato sospeso per 12 milioni di italiani (“quanto e’ bravo il professore, chissà che conti starà facendo!”) esclamava raggiante:
“Un’ora!”
E gli italiani lo adoravano.
Ma poi gli italiani lo hanno dimenticato: pensate che nel ’74 hanno votato NO all’abrogazione della legge sul divorzio. Il professore non ha resistito al colpo ed e’ sparito dalla scena.
Lo sgomento colse tutti; folle piangenti si accalcarono sotto la sede del Rettorato della D.C. University. Chi lo sostituirà? Ci furono riunioni concitate alternate a notti insonni.
Poi dalla terra (clan, n.d.r.) di Alcamo si fece avanti lui, il verbo, il professor Antonino Zichichi. Anche lui aveva studiato alla stessa università e si era laureato, come Medi, in Democrazia Cristiana. Con estrema umiltà accettò cariche che nessun altro voleva e divenne Presidente dei Fisici europei.
Naturalmente l’invidia cominciò a rodere tutti e, non c’è da dirlo, cominciarono gli attacchi viscerali al “Galileo del Duemila”, “all’Italiano che il mondo ci ammira” (vedi Gioia n. 22-23 del 4.6.79).
Mi ricordo di aver assistito personalmente ad uno di questi attacchi all’Accademia dei Lincei.
Parlano vari fisici sul problema dell’insegnamento della fisica nucleare nella scuola italiana. Applausi ogni volta, e congratulazioni.
Tocca a Zichichi. Comincia a dire le prime cose e a scrivere le prime formule. Si alza adirato il professor Bruno Touschek (grande fisico sul serio, colui che ha ideato e poi realizzato, insieme a Carlo Bernardini, Corazza e Chigo, il primo anello di accumulazione – AdA – del mondo, macchina oggi usata in tutti i laboratori più avanzati – ndr) e gli dice: “Zitto tu, ignorante – Stai sbagliando. Ogni cosa che dici non ha senso”.
Zichichi non disse una parola, ma dopo qualche minuto riprese a parlare. Ed allora Touschek, sempre più indignato, si mise a passeggiare nervosamente su e giù sotto il pulpito dal quale parlava l’oratore gridando: “E’ una vergogna! Neanche uno studente del primo anno direbbe queste cose! Finiscila!”
E Zichichi (potenza dell’umiltà’ cattolica) la finì subito e molto in breve.
Il giornalismo e la TV lo consolarono dalle amarezze e dalle incomprensioni.
E allora su “II Tempo” cominciò a raccontare di storia della fisica. Egli ci diceva della sensazionale scoperta di Foucault eseguita a Parigi in occasione dell’esposizione Universale del 1900. A nulla valsero i suggerimenti di chi gli ricordava che “Foucault e’ morto nel 1868”: egli continuò ispirato dalla sua fede … nel protone.
Quante meschinità, quante cattiverie. Ma continuò dalla TV ad ammonirci:
“Viviamo in un’epoca di mistificazione culturale ed io sono qui per combatterla.”
E così ci ha spiegato come “il fatto che Galileo pensasse al cibo e’ una volgarità”. E poi ci ha informato che “uno scienziato non ha problemi di coscienza perché non fa né bombe né cose cattive.” Infine ci ha illuminato con la storica affermazione:
“L’evoluzionismo è elettromagnetismo applicato (e chi non ha capito è un ignorante – n.d.r.)”.
Queste verità che ti riempiono l’anima ti fanno pensare con angoscia a quando questo luminare ci lascerà. Chi lo sostituirà?
UN AGGIORNAMENTO SULL’INEFFABILE ZICHICHI
Riporto la recensione del prof. Enrico Bellone (Le Scienze, dicembre 2001), direttore di Le Scienze, all’ultimo libro di A. Zichichi, GALILEI DIVIN UOMO (Il Saggiatore, Milano, 2001).
“In seconda di copertina si legge che «in questo libro provocatorio» l’autore ha «il coraggio di spiegare verità taciute per secoli e secoli». Andiamo con ordine, allora, e cerchiamo la chiave di lettura. La troviamo a p. 560: «La prima volta che parlai di Galilei e del suo valore fu con Bertrand Russell, più di quarant’anni fa». Peccato non conoscere la reazione di Russell, messo di fronte a cotanta rivelazione. L’omissione è dovuta, credo, all’adesione di Zichichi al motto galileiano «l’esperienza insegna a essere modesti». Il che è conforme alla presenza nel testo di 25 fotografie dell’autore, e al contenuto delle pagine 28 e 565. Nella prima si attribuiscono a Galilei 16 scoperte e 11 invenzioni. Nella seconda si ricorda che Zichichi ha un bagaglio di 6 scoperte, 4 invenzioni, 3 «idee originali», 4 misure di alta precisione e 6 libri. Il volume ruota attorno a tre tesi. Il rapporto difficile tra religione e Galilei è un’invenzione degli atei; la teoria dell’evoluzione è ben vista solo da una banda di fanatici; e tre persone non hanno mai capito alcunché di scienza: David Hume, Immanuel Kant e Karl Popper. Questa quasi-autobiografìa di Zichichi è assolutamente da non perdere, credetemi. È scritta in buona fede. Illustra perfettamente che cosa può succedere quando si presume che spetti al profeta di una divinità la prescrizione delle regole della scienza e la proscrizione di chi le viola. Non è chiaro se i guasti maggiori ricadano sulla scienza o su certi modi di intendere la religione.
Enrico Bellone”
Commentino mio: sono passati oltre venti anni dall’ articolo su Medi e Zichichi ed il Signore non ha ancora trovato un sostituto?
Debbo anche aggiungere che Bellone è stato fatto oggetto di ignobili attacchi per aver sostenuto queste cose [dal mio punto di vista, assolutamente moderate poiché l’ignoranza e la prosopopea del nostro è infinita, n.d.r.]. A lui tutta la mia solidarietà!
Categorie:Senza categoria
Rispondi