INQUISIZIONE 5: ILLUSTRAZIONI

Torture, Bracieri, Roghi e Morte

Roberto Renzetti

Parte III: ILLUSTRAZIONI

Il simbolo che si era dato l’Inquisizione spagnola. Una croce. Ci pensino coloro i quali parlano di croce come base delle nostre radici.


La giostra

A sinistra il cavalletto ed a destra una variante che può essere chiamata piramide.

Si prepara un rogo

La sospensione

Un letto di chiodi

Vari strumenti di tortura. Il primo a sinistra in basso è lo stivale. Lo stivale era considerata dai testimoni dell’epoca la tortura più violenta e crudele al mondo, così spaventosa che quando qualcuno doveva essere infilato nello stivale, tutti i membri del Consiglio che lo ordinava chiedevano di andarsene. Consisteva in un contenitore di ferro a forma di stivale progettato per racchiudere l’arto nudo, dal piede al ginocchio; tra la gamba e lo strumento venivano inseriti con un martello dei cunei di legno o di metallo. La carne veniva così lacerata e spesso le ossa si schiantavano, frantumandosi in modo spaventoso e disgustoso, mentre il castigo proseguiva finché la vittima confessava. Era inoltre raro che chi sperimentava questa tortura non rimanesse storpio a vita.

Un possibile squartamento

Camera della tortura

L’inquisitore Corrado di Marburgo. Un vero criminale che operò in Germania dal 1231 e che fu assassinato nel 1233.

Rogo di Jan Hus

Ancora rogo di Jan Hus

Lo spezzagambe

Lo schiacciapollici

La grande ruota. Questo supplizio dalle antiche origini, sembra che si rifacesse a dei significati religiosi. Era particolarmente di moda per punire criminali nel XVIII secolo, ed e’ difficile immaginare una pena capitale più brutale e ripugnante della grande ruota. Il criminale veniva steso di schiena su una comune ruota di carro e veniva legato stretto ai raggi; successivamente il boia gli fracassava le ossa una a una. http://itnetbsd.altervista.org/gizm0/torture/15.html

Le sedie dell’inquisizione Si trattava di sedie munite di pungiglioni ed aculei, cosparsi sullo schienale, sui poggiabraccia, sui poggiapiedi. Risulta semplice comprendere quale fosse l’effetto sulla vittima seduta su queste poltrone; in un’alternativa, come in figura, erano presenti delle stecche di legno, o di cuoio, che venivano strette per permettere agli speroni di affogare e di penetrare la carne fino a raggiungere l’osso. Le sedie erano costruite in ferro, e non di rado venivano prima surriscaldate, procurando alla vittima un dolore mostruoso. Questa metodologia di tortura fu utilizzata dall’Inquisizione fino al 1700 in Spagna, in Italia e fino al 1800 in Germania. http://itnetbsd.altervista.org/gizm0/torture/23.html

Una sala della tortura

Una sala della tortura in cui: a sinistra si vede il vitello di ferro, strumento dentro il quale veniva sistemato il torturando e sotto il quale si accendeva un fuoco; a destra in basso lo stiramento; a destra in alto la sospensione.

Una sospensione

La tortura dell’acqua versata in bocca con un imbuto

A testa in giù

Ancora il cavalletto

Ancora la tortura dell’acqua insieme allo stiramento insieme allo spezzare la spina dorsale mediante l’innalzamento dello sgabello.

Varia criminalità

Sospensione e fustigazione

Con tenaglie roventi si strappa la carne

Ancora l’acqua

La vergine di ferro o di Norimberga. Chi veniva accusato di eresia o di atti blasfemi contro Dio o i Santi, se si rifiutava ostinatamente di confessare la propria colpa, veniva condotto in una cella, il cui lato estremo ospitava numerose lampade, posizionate intorno al recesso, che gettavano una luce variegata sull’aureola dorata, sulla testa della figura e sul vessillo che questa teneva nella mano destra. Su un piccolo altare, il prigioniero riceveva i sacramenti; in seguito due ecclesiastici lo esortavano insistentemente a confessare in presenza della Madre di Dio. “Vedi” dicevano “quanto amorosamente la Vergine ti apre le braccia! Sul suo petto si scioglierà il tuo cuore duro; lì confesserai!”. Tutto a un tratto, la figura cominciava a tendergli le braccia: il prigioniero, sopraffatto dallo stupore, veniva all’abbraccio ed ella se lo portava sempre più vicino, arrivando a stringerselo al petto finché i pungiglioni e gli aculei lo trafiggevano.Tenuto fermo in quella stretta dolorosa, il prigioniero veniva interrogato e se si rifiutava di confessare, le braccia della statua stringevano sempre più il suo corpo, inesorabilmente e lentamente, ammazzandolo. La parte anteriore di questo marchingegno, consisteva in due porte che si chiudevano. C’erano una gran quantità di pugnali inseriti sia nella parte interna del petto che dentro alla statua in modo da trafiggere con precisione il fegato, i reni e gli occhi. Chi subiva l’abbraccio della vergine di ferro dopo essere stata stritolato rimaneva attaccato alle punte dei chiodi e delle lame quando la Vergine riapriva le braccia. http://itnetbsd.altervista.org/gizm0/torture/17.html

Irradiazione con fuoco

La culla di Giuda. Si stringe una cintura all’altezza dell’addome della vittima, le si legano piedi e mani e si pone una stecca all’altezza della caviglia in modo che si possano muovere le gambe soltanto simultaneamente. Dopodiché si cala il prigioniero sul dispositivo piramidale appuntito, posto al di sopra di un cavalletto, e gli si tirano in avanti le gambe in modo che la piramide penetri l’orifizio anale (o la vagina). Il condannato rimane così in questa scomoda posizione, con tutti i muscoli contratti, finché non sviene. http://itnetbsd.altervista.org/gizm0/torture/20.html

Particolare della culla di Giuda

Questa tortura infliggeva allo stesso tempo due tipi di tortura: quella psicologica e quella fisica. Rendeva ridicoli ed umiliava di fronte al pubblico, ma allo stesso tempo provocava un dolore tremendo poiché stringeva la testa e, spesso e volentieri, una pallina al suo interno entrava in bocca in modo tale da impedire di urlare.

http://itnetbsd.altervista.org/gizm0/torture/25.html

La pera. Il suo impiego consisteva nel porre lo strumento nella bocca o nell’ano degli uomini, o nella vagina delle donne, e di aprirlo progressivamente finché possibile. La pera orale, rettale o vaginale veniva inflitta a uomini macchiatisi di sodomia, donne adultere o persone delle quali si sospettavano rapporti sessuali col demonio. http://itnetbsd.altervista.org/gizm0/torture/22.html 

Torture varie

Sospensione

Si verifica se una donna è una strega sommergendola in acqua e riscandandola

La gabbia dentro cui si lasciava sospeso per molto tempo un condannato. Era appesa fuori da un villaggio come monito..

San Domenico mette al rogo libri di catari

Un rogo

Altro rogo

Rogo multiplo

Ancora un rogo

Rogo in piazza

Rogo in piazza

Tribunale dell’Inquisizione

Tribunale dell’Inquisizione

Tribunale dell’Inquisizione



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1 replies

  1. al castello di Mazzè in provincia di Torino c’è una vasta esposizione degli strumenti di cui hai trattato nell’articolo, ma già a vederli illustrati c’è da rabbrividire

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