Oggi si discetta di come deve essere una famiglia (un padre, una madre ed i figli). I più loquaci sono i cristiani (compresa la “madre cristiana”).
Vediamo come è fatta la capostipite della famiglia cristiana.
Il ruolo più importante è quello della madre, Maria.
Leggiamo:
Il Concilio Lateranense del 649, presieduto da Papa Martino I, pone in risalto i tre momenti della verginità di Maria, insegnando che “la santa Madre di Dio sempre vergine immacolata Maria… ha concepito senza seme per opera dello Spirito Santo e ha partorito senza corruzione, permanendo indissolubile anche dopo parto la sua verginità” (D. 256 [DS. 503]).
Da qui si ricava che Maria deve essere considerata vergine sia prima del parto, che durante il parto che, infine, dopo il parto. E nessuno ponga dei dubbi.
Inoltre ricaviamo che Maria subì una fecondazione che oggi chiameremmo “eterologa” ad opera dello Spirito Santo che agiva su incarico di Dio.
Da questa fecondazione nacque Gesù, cioè un Dio.
Ed il papà? Dovrebbe essere Giuseppe ma, visto ciò che abbiamo detto, il ruolo di Giuseppe è solo marginale, è un padre putativo.
Cosa ricaviamo da tutto questo?
Per quel che interessa è che Gesù non doveva essere iscritto all’anagrafe di Nazareth e che Maria è stata responsabile di un “reato universale”, allo stesso modo è responsabile dello stesso reato il mandante, cioè Dio.
Interessa qui sapere se la “madre cristiana” rinuncia al titolo di cristiana ad evitare l’incriminazione di favoreggiamento di un grave reato.
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