CRISTO PRIMA DI CRISTO

Roberto Renzetti

“Per noi e per i nostri, la favola di Gesù è divenuta una benedizione“
Papa Pio II, 1405-1464

PREMESSA   

            Tutti noi siamo pigri e su vicende che dovrebbero interessarci non ci soffermiamo mai. Se ci aiuta qualcuno con un qualche riassunto che allevia la fatica, allora siamo più disponibili. Se è possibile avvicinarsi a delle cose senza spendere denaro, meglio. Ho tentato allora, nelle pagine seguenti, di raccontare alcune storie che difficilmente si possono leggere in giro. Fanno parte dei tabù che servono solo a perpetuare un potere parassita, tirannico e bugiardo, quello della Chiesa e di tutte le sue varie articolazioni in sottoreligioni e sette.

            Si tratta di andare a rintracciare le tradizioni e le culture precristiane che hanno ispirato gli ideatori ed i costruttori del cristianesimo. Vedremo che non c’è cosa che non sia stata detta e fatta PRIMA e se qualcosa c’è ricade all’interno di imbrogli di fede, definiti MISTERI, che servono a giustificare qualche pasticcio fatto da qualche parte nel mettere insieme la teologia o qualche privilegio da accordare a qualcuno.

IL CULTO DEI MISTERI

(Molte delle cose dette qui sono tratte da: Luigi Cascioli, La favola di Cristo, Cascioli editore, Viterbo 2001).

            In tempi remoti, prebiblici, si affermò un culto che genericamente si chiama dei misteri. Non è una vera e propria religione con un rituale sempre uguale a se stesso. Si tratta di antichi riti e vecchie cerimonie religiose segrete, per pochi eletti, cioè iniziati, che si facevano chiamare Mista (da cui mistero), al fine della salvezza dell’uomo. Si faceva il parallelo tra l’uomo ed un seme: quest’ultimo dopo un periodo di inattività, torna a nuova vita. Questo culto si perde nella notte dei tempi e certamente risale ad almeno 2000 anni a.C. Da qui gli ebrei estrassero l’insieme della loro religione poi riportata in modo sgangherato nella Bibbia. Il fine ultimo era quel ritorno a nuova vita che si sarebbe realizzato con l’avvento di un Messia. Alla setta si aderiva mediante il battesimo, che in greco vuol dire immersione nell’acqua al fine di mondare il corpo dalle colpe. Certamente questa pratica era applicata dai sacerdoti di Iside che però la limitavano solo a Faraoni e notabili. Nel culto anatolico e frigio del dio Attis al battesimo si accompagnavano queste parole: “Tu sei rinato e da questo momento farai parte del mondo degli eletti a cui sono aperte le porte dell’eternità“.  Ma stesse cose si ripetevano a Babilonia per il dio Marduk, in Grecia per Dioniso e Demetra (anche qui: i misteri eleusini) ed in Persia per il dio Mitra. Osservo a parte che si faceva strada la ricerca di un dio solo, dio che sarebbe scaturito dalla competizione tra queste varie religioni. Avuta con il battesimo la possibilità di poter rinascere, restava il come fare per avere una nuova vita. Attraverso varie tradizioni accumulatesi nel tempo (il mangiare le interiora del nemico ucciso accompagnando ciò con il bere il suo sangue, davano le virtù del vinto al vincitore), si giunse alla convinzione che occorresse mangiare le interiora degli animali da immolare e bere  il loro sangue. La cosa diventò maggiormente significativa quando proprio questi animali assunsero le parvenze di dei. In pratica si trattava di mangiare il proprio dio in effige. Con il passare degli anni il sangue fu sostituito dal vino rosso e siamo a conoscenza di tali pratiche realizzate dai sacerdoti di Iside 1500 anni a.C. Più avanti le interiora degli animali furono sostituite con il pane e questa pratica era nel culto di Dioniso che, come dio della fertilità era proprio simboleggiato con un chicco di grano. Vino e pane da allora divennero elementi fondamentali per permettere l’avvicinamento all’immortalità (eucarestia) per molte religioni. Dopo secoli di tale pratica sorse una domanda non banale: “Come è possibile che un dio trasmetta all’uomo la capacità di risorgere se tale capacità egli non possiede data la sua immortalità ?” Si inventò allora il dio che scendeva sulla Terra, partecipava alla vita degli uomini, moriva e risorgeva. Questi dei furono chiamati soteres, Salvatori. Il salvatore scendeva già da adulto sulla Terra, predicava la sua morale, le forze del male lo perseguitavano, lo catturavano fino alla morte (dopo una Passione di qualche giorno). A tre giorni dalla morte, dopo una passeggiata gli inferi tanto per dimostrare la sua padronanza della vita e della morte, egli risorgeva per ritornare al mondo degli dei. Come si può osservare, il dio aveva acquisito la capacità di risorgere e poteva quindi trasmetterla con il rito dell’eucarestia di cui prima con pane e vino che veramente erano la sua carne ed il suo sangue (transustanzazione). Vediamo come queste cose erano organizzate per vari dei. La morte del dio sumero-babilonese Marduk veniva celebrata tra il 15 ed il 20 marzo. Egli fu catturato dai suoi  nemici. Fu deriso facendogli indossare un mantello di porpora, portare una canna a modo di scettro e coprire il capo con una corona di foglie di acanto. Fu processato ed interrogato sulla sua pretesa di essere dio. Fu condannato a morte. Per accertarsi della sua morte i suoi carnefici lo infilzarono al petto con una lancia. Dalla ferita uscì un liquido biancastro. Una storia identica riguardava il dio siriano Adone che risorgeva il 25 marzo, tre giorni dopo la morte. Stessa storia anche per per il frigio Attis nel cui sepolcro vuoto fu trovato il solo lenzuolo che lo avvolgeva dopo morto. Anche la dea assiro-babilonese Istar subiva la stessa sorte. Essa fu uccisa per impiccagione e dopo il terzo giorno fu liberata dal supremo dio dell’universo che la resuscitò. Nel frattempo si era recata agli inferi. Analogo destino era quello del dio greco-egiziano Serapo. Qualcuno ha sostenuto che i tre giorni necessari alla resurrezione erano i tre giorni che i fachiri riuscivano a stare sepolti in catalessi, prima di fare il miracolo di risorgere.  Il vincere la morte rendeva questi soteres, dei kirios (Signori) e Gesù sarà un Kirios (Signore) da cui la preghiera kirieleison

IL MAZDEISMO

            Antica religione di origine probabilmente babilonese (XIV secolo a.C.) che si sistemò e assunse una sua precisa fisionomia nel VII secolo a. C. ad opera di Zaratustra o Zoroastro che aveva avuto da Aura Mazda la rivelazione della vera religione e del vero dio. Questa religione fu accettata dal re dell’Iran che la impose a tutti i popoli che facevano parte del suo regno (da qui sorse l’idea degli ebrei di unificare gli erranti sotto un solo dio). Il  mazdeismo tramite la sua Bibbia, l’Avesta, si diffuse rapidamente in Siria e nel Medio Oriente. Cerchiamo di capire in cosa consiste questa religione.

            Aura Mazda, la negazione delle tenebre o del nulla  rappresentate da un toro (che racchiude in sé bene e male), ha un figlio, dio del Sole, a cui dà il nome di Mitra (dio di origine indo – iraniana del XIV secolo a.C.). Mitra uccide il toro e fa la luce, elimina le tenebre e dà origine alla creazione dell’universo. Si libera allora bene e male che iniziano a combattersi per il dominio del mondo. Il bene è Aura Mazda accompagnata da angeli della luce; il male è Arimane con i suoi angeli delle tenebre o demoni. Arimane, quando il male cominciò ad avere la peggio, si rifugiò sulla Terra e per questo motivo la lotta tra bene e male iniziò ad interessare gli uomini. Il fatto che ancora si abbia la notte, mostra che non c’è stato un completo trionfo di Mitra, della luce. Gli uomini vorrebbero la luce ed il bene, ma la loro natura li fa cedere alle tenebre ed al male. Aura Mazda  decide allora di inviare suo figlio sulla Terra per indicare agli uomini la via del bene e della luce. Nel fare questo dovette cambiare la natura di Mitra da puro spirito a carne e sangue. Da questa trasformazione di pensiero in voce, Mitra fu chiamato Logos, cioè parolaverbo. La vita sulla Terra del Salvatore Mitra,  è simile a quella di molti altri Salvatori. La differenza sostanziale è che Mitra venne concepito da una vergine e dallo stesso Aura Mazda. Egli nacque il 25 dicembre (il giorno inizia ad allungarsi e ciò rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre). Alla sua nascita, al bambino vennero offerti doni, tra cui oro (regalità), incenso (spiritualità) e mirra (eternità).  I suoi insegnamenti sono riassunti in una sua predicazione, detta delle Beatitudini, in cui il regno dei cieli era assicurato a chi avesse sopportato con rassegnazione oppressione ed ingiustizie sulla Terra. Egli, analogamente ad altri Salvatori, fu arrestato, processato, torturato ed ucciso dopo essere stato appeso ad un palo. Dopo tre giorni resuscitò da morte e nel frattempo discese agli inferi. Prima di morire, Mitra consumò l’ultima cena con i suoi apostoli. In essa trasformò il pane ed  il vino nel proprio sangue e corpo e disse agli apostoli che chi avesse mangiato quel pane e bevuto quel vino avrebbe avuto la vita eterna. Alla fine del mondo sarebbe egli stesso tornato sulla Terra per giudicare i vivi ed i morti resuscitati dalle loro tombe con i loro corpi. Gli apostoli dovevano propagare la sua dottrina, nel frattempo Mitra si ritirava in cielo con Aura Mazda in attesa del giudizio universale.

            La resurrezione di Mitra veniva festeggiata alla metà di marzo, in corrispondenza alla rinascita della natura dopo l’inverno.

            Questa religione si diffuse in tutto il Medio Oriente, in Grecia ed a Roma, dove fu dichiarata religione di Stato.

L’ambasciatore di Spagna presso gli Stati della Chiesa, , Mendoza,  testimoniò le cose seguenti al suo governo a proposito di cosa Paolo III, Papa dal 1534 al 1549, affermava su Gesù:

“Spingeva la sua irriverenza fino al punto di affermare che Cristo non era altri che il sole, adorato dalla setta mitraica, e Giove Ammone, rappresentato nel paganesimo sotto la forma di montone e di agnello. Egli spiegava le allegorie della sua incarnazione e della sua resurrezione mettendo in parallelo Cristo e Mitra. Egli diceva ancora che l’adorazione dei magi non era altro che la cerimonia nella quale i preti di Zaratustra offrivano al loro dio oro, incenso e mirra, le tre cose attribuite all’astro della luce. Egli sosteneva che la costellazione della Vergine, o meglio ancora di Iside, che corrisponde al solstizio in cui avvenne la nascita di Mitra, erano state prese come allegorie per determinare la nascita di Cristo per cui Mitra e Gesù erano lo stesso Dio. Egli osava dire che non c’era nessun documento valido per dimostrare l’esistenza di Cristo e che, per lui, la sua convinzione era che non fosse mai esistito”.

ALTRI MITI, LEGGENDE E RELIGIONI DA CUI I CRISTIANI HANNO ATTINTO PER FABBRICARE LE LORO BUGIE

             Per documentarsi su questa parte si può vedere:

Ipotesi su Gesù

Appendici alle ipotesi con tabelle sinottiche sulle altre religioni da cui i cristiani hanno copiato

Gli apostoli di Gesù

Giovanni il Nazoreo

Risposta alle obiezioni

Riepilogo della storia essena

Gli esseni

L’Apocalisse

Lettera agli ebrei e lettera di Plinio il Giovane

Documenti della prima metà del secondo secolo

Documenti della seconda metà del secondo secolo

Lettere di Paolo di Tarso ed Atti degli Apostoli

Riepilogo sulla storicità dei testi sacri

Gesù del Vangelo apocrifo di Tommaso, ben altro

Per studiare con fonti documentatissime tutto ciò che concerne la nascita e l’affermazione del Cristianesimo, a parte i testi ed i link citati, si DEVE leggere:

Karlheinz Deschner, Storia Criminale del Cristianesimo (10 Volumi), Ariele 2000 (anno d’inizio della pubblicazione dell’opera che ha raggiunto oggi  -2004- il volume 5°).

Karlheinz Deschener, Il gallo cantò ancora, Massari 1998.



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