E’ appena uscito il mio ultimo libro che ho il piacere di presentare ai lettori di fisicamente.blog. Questa volta mi occupo di divulgazione scientifica raccontando episodi poco noti di storia della scienza paaaer trarne degli insegnamenti su metodi della scienza e sull’uso che di tali episodi viene fatto.
Il titolo del libro e la 4a di copertina così recitano:
TORRI, MELE E GATTI …PER NON DIR DEL CANE
La faticosa divulgazione della scienza: storie poco note che umanizzano la scienza, esaltano gli uomini e denunciano gli arrivisti e disonesti
Roberto Renzetti
Questo libro tenta di parlare di scienza in senso lato ed a volte con riferimento alla scienza particolare “fisica”. Cercherò di raccontare cose di scienza (anche se non in senso stretto), cercare di capire come è raccontata e come appare entrando anche nella vita degli scienziati ricercando storie poco note e tenute lontane dai divulgatori. Non vi sono dei dogmi scritti da qualche parte perché la scienza non è una fede ma un insieme di osservazioni ed esperienze, accumulatesi negli anni ed a volte nei secoli, che rendono sempre più probabili le sue affermazioni. La scienza è fatta poi di uomini e donne che hanno una loro vita, dei loro sentimenti, debolezze. Ogni costruzione scientifica fatta in ambito di scienze vere e non camuffate da metafisica della scienza (come la sociologia alla Comte) ha dietro una storia e tale costruzione può essere discussa e contestata solo attraverso la messa in discussione delle esperienze a suo favore. A tal fine dobbiamo sapere che ogni esperienza che va a sostegno dell’affermazione fatta non la rende vera ma semplicemente più probabile. Al contrario, una sola esperienza che dica il contrario, distrugge la nostra affermazione. Ciò vuol dire che non si possono affermare o negare teorie seduti in un salotto discutendo amabilmente o animatamente con degli amici; occorre invece lavorare ed inventare per sostenere teorie differenti da dover eventualmente sostenere con una convincente sperimentazione. Come potrei sostenere che la teoria dei 4+1 elementi, che costituiscono l’intero universo, di Empedocle ed Aristotele è falsa senza avere argomenti pesanti contro di essa? E come potrei sostenere che la teoria di Ippocrate dei 4 umori, che costituiscono il corpo umano, è falsa senza prove più che schiaccianti? Le cose sono così complesse e lunghe che ci vollero 2 mila anni, fino a tutto il XVII secolo, per togliersi di torno i 4 elementi (il + 1, l’etere, restò per altri duecento anni) ed ancora di più, fino a tutto il XIX secolo, per sbarazzarsi degli umori.
Ciò vuol dire, ad esempio, che Aristotele o Ippocrate erano due incapaci che hanno fatto perdere secoli all’umanità costringendola a scontrarsi con le loro sciocchezze? Chi dice questo non ha capito nulla di come si sviluppa la conoscenza dell’uomo. Di come si parta dall’osservazione ingenua della realtà naturale per poi arrivare ad interrogare tale realtà mediante domande teoriche che ci possono passare per la mente e che derivano dalla nostra curiosità o interesse particolare. La descrizione teorica del mondo di Aristotele era la più corretta ed avanzata possibile nel suo tempo. Chi può negare che è il Sole, nel suo sorgere e tramontare, a girare intorno alla Terra? Qualche saggio che legge queste righe spieghi a se stesso perché qualche eccentrico dice che accade il contrario e se non ci riesce sappia che sono stati necessari secoli per giustificare la risposta alla domanda. Ciò vuol dire che si è passati da una descrizione ingenua ad una non ingenua, più sofisticata, che meglio descrive il mondo che ci circonda (la chiamerò “fisica classica” o FC). Tutto risolto? Finché la FC risponde a spiegare i più vari fenomeni che si presentano, la manteniamo sapendo che bisognerà cambiarla quando anche un solo fatto naturale non rientrerà nella nuova descrizione del mondo. Ciò vuol dire che tutto quanto abbiamo elaborato con fatica con la FC dobbiamo buttarlo? No, e per ora spiego ciò con riferimento a storie di ricerca avanzata abbastanza recenti. A partire dall’anno 1900 si sono fatte strada due nuove descrizioni del mondo: quella che riguarda l’estremamente piccolo (gli atomi e le particelle), nota come “fisica dei quanti” o FQ; quella che riguarda spostamenti a velocità gigantesche, vicine a quella della luce, nota come “fisica relativistica” o FR (volendo dire un poco di più si potrebbero considerare oggetti infinitamente piccoli a velocità gigantesche ed in tal caso dovremmo trattare il tutto con un miscuglio delle due ultime descrizioni del mondo: la “fisica quantistico-relativistica” o FQR). Ebbene, nella nostra ordinaria vita quotidiana, compreso il volo delle astronavi (circa 40 mila chilometri orari) basta la FC. Per quel che riguarda FQ è solo dentro gli smartphone, nei computers ed in ogni oggetto di elettronica avanzato, ma non si tratta di un qualcosa su cui si possa intervenire da parte di persone normalmente dedite ad altro (tutti noi siamo utilizzatori a fronte di pochi creatori). Le FR ed FQR non ci riguardano mai direttamente. Ebbene, fatte queste premesse, tutto ciò che ci circonda lo possiamo trattare con la FC sapendo che l’errore che potremmo fare è di gran lunga più piccolo dell’errore che facciamo davvero nella misura del fenomeno in considerazione.
Il libro, di 418 pagine, è edito da TEMPESTA LAICA ed ha un prezzo di copertina di 23 euro. Chi fosse interessato può visitare il sito www.tempestaeditore.it o scrivere a info@tempestaeditore.it.
Categorie:Senza categoria
Rispondi