Cronologia essenziale: i fatti, i nomi, gli iter processuali
http://www.avvelenata.it/stragi/cronologia.html
12/12/1969 Milano. Piazza Fontana: una bomba nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura affollata di clienti provoca uno spaventoso massacro. 16 morti, 88 feriti. Per nascondere la matrice nera ed etichettare la strage come “rossa” viene creata ad hoc la pista anarchica: il ballerino Pietro Valpreda viene arrestato come presunto colpevole e presentato all’opinione pubblica come il “mostro di Piazza Fontana”. Dopo otto anni di carcere viene riconosciuto estraneo a tutte le accuse: la sentenza di primo grado (23/02/1979) condanna all’ergastolo Franco Freda e Giovanni Ventura (esponenti del neonazismo più violento) insieme a Guido Giannettini (uomo dei servizi segreti) e assolve Valpreda, indicando 15 elementi schiaccianti che provano la colpevolezza dei neofascisti e riconoscendo le trame tessute per far ricadere le colpe sugli anarchici. La sentenza di secondo grado (20/03/1981) assolve tutti gli imputati. La Corte di Cassazione il 12/06/1982 annulla la sentenza d’Appello e dispone un nuovo processo che nell’agosto 1985 decreta l’assoluzione definitiva per tutti gli imputati. Nel 1988 il giudice milanese Guido Salvini, nel corso di una indagine sul gruppo fascista “La fenice” trova elementi che sembrano portare verso il filone delle stragi. Comincia un lavoro d’inchiesta approfondito, dove la pista nera si incrocia con manovre dei servizi segreti deviati. Sulla base degli elementi raccolti, all’inizio del 2000 è iniziato un nuovo processo per la strage di Piazza Fontana, con nuovi capi d’accusa per nuovi e vecchi imputati. A oltre 30 anni di distanza, per la giustizia italiana la madre di tutte le stragi non ha ancora né esecutori né mandanti.
15/12/1969 Milano. Il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, fermato per accertamenti a seguito dell’arresto di Valpreda e delle indagini sulla finta pista anarchica, dopo 48 ore di interrogatorio precipita dalla finestra dell’ufficio del commissario Calabresi, al quarto piano della Questura. Il questore parla di suicidio; la lunga inchiesta della magistratura porterà ad escludere questa versione dei fatti, senza però pronunciarsi sugli elementi che invalidano anche la bizzarra tesi della “caduta accidentale” e provano quella dell’omicidio. I magistrati parlano di “morte per malore attivo”: uno stravagante giro di parole che da un lato sconfessa chi ha sostenuto a spada tratta l’ipotesi del suicidio, ma dall’altro lato evita di esporsi a tirare altre conclusioni. Come dire che ufficialmente Giuseppe Pinelli non è mai morto.
22/07/1970 Gioia Tauro. una bomba fa deragliare il treno “Freccia del Sud”. 6 morti, 54 feriti. Pochi giorni prima erano scoppiati i moti di Reggio Calabria, scatenati dalle organizzazioni di estrema destra Fronte Nazionale, Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale. I disordini provocarono 3 vittime.
31/05/1972 Peteano. Due gazzelle vengono attirate da una telefonata anonima su una “500” bianca. Quando i carabinieri tentano di aprire il cofano la vettura salta in aria. Muoiono 3 militi, 2 rimangono gravemente feriti. Dall’inchiesta del giudice Casson emergono l’esistenza e il coinvolgimento della struttura clandestina Gladio, che venti anni dopo il Presidente della Repubblica Cossiga definirà come organizzazione di patrioti.
17/05/1973 Milano. Davanti all’ingresso della Questura, in via Fatebenefratelli, viene tirata una bomba a mano sulla folla che esce da una cerimonia presieduta dal Ministro dell’Interno Rumor. Il bilancio è di 4 morti e 52 feriti. L’attentatore Gianfranco Bertoli, subito arrestato, si spaccia per anarchico, ma si scoprirà poi la sua trascorsa appartenenza all’organizzazione di estrema destra “Pace e libertà”, e nel 1990 il suo nome comparirà nelle liste di Gladio.
28/05/1974 Brescia. Durante lo sciopero generale, in Piazza della Loggia esplode una bomba collocata dai fascisti: 8 morti, 94 feriti. Alcuni funzionari di polizia, addentellati con l’organizzazione di estrema destra Mar, fanno immediatamente spazzare la piazza e rimuovere i detriti, disperdendo così reperti preziosi per l’indagine.
04/08/1974 San Benedetto Val di Sambro. Linea ferroviaria Firenze-Bologna: una bomba esplode sul treno Italicus mentre percorre una galleria. I soccorsi dentro il tunnel sono difficilissimi; vengono estratti dalle lamiere i corpi senza vita di 12 persone. I feriti sono 48. La pista neonazista appare subito come certa, ma tutti gli imputati condannati in primo grado verranno poi assolti.
12/05/1977 Roma. Durante una manifestazione nel centro della città improvvisamente scoppiano dei violenti scontri tra forze dell’ordine e manifestanti. La gente scappa disperatamente nelle strade limitrofe. Sul Lungotevere Sanzio si sentono dei colpi d’arma da fuoco. Giorgiana Masi, una giovane manifestante di 20 anni, cade uccisa sull’asfalto. Si disse che erano stati gli autonomi, ma poi alcune fotografie mostrarono la clamorosa verità. Erano state le squadre speciali sguinzagliate per le strade della città dal ministro degli interni Francesco Cossiga: poliziotti in borghese travestiti da autonomi, con lo scopo di creare un clima di panico che giustificasse la repressione contro i movimenti di piazza e il pugno di ferro contro le energie antagoniste al potere. Ancora oggi, ogni volta che ricorre il 12 maggio, la lapide in memoria di Giorgiana, all’angolo di Ponte Garibaldi, si popola improvvisamente di fiori colorati, di drappi rossi, di biglietti portati dai suoi amici e da tante altre persone che negli anni hanno conosciuto la sua storia e non vogliono dimenticare.
27/06/1980 Ustica. 81 persone perdono la vita a bordo del DC-9 dell’Itavia Bologna-Palermo, colpito nei cieli di Ustica quasi certamente da un missile durante una misteriosa battaglia aerea di cui subito scompaiono le prove. Negli anni seguenti gli inquirenti appurano il diretto coinvolgimento nella sparizione dei tracciati radar e nel depistaggio delle indagini da parte di personaggi appartenenti ai più elevati gradi delle Forze Armate e dei servizi segreti. Il segreto politico-militare, opposto dal governo e dai vertici delle Forze Armate ai magistrati che chiedono di accedere a documenti chiave dell’aeronautica, fa il resto, contribuendo a creare il famigerato “muro di gomma”. A oltre vent’anni dalla strage (settembre 2000) è iniziato finalmente il processo per i generali accusati dei depistaggi, ma non si è arrivati ancora a nessun capo d’accusa per quanto riguarda invece le responsabilità della strage, né a far luce sui misteriosi scenari di guerra e sugli aerei “fantasma” che le indagini hanno appurato essere presenti quella notte nei cieli italiani.
02/08/1980 stazione di Bologna. Ore 10.25. Una bomba di inaudita potenza, collocata nella sala d’aspetto di seconda classe, fa crollare l’intera ala sinistra dell’edificio investendo anche un treno in sosta sul primo binario. 85 morti, 200 feriti. Il processo porta alla condanna all’ergastolo dei terroristi neri Valerio Fioravanti e Francesca Mambro come esecutori materiali della strage, riconoscendo nel contempo in settori dei servizi segreti e della P2 rispettivamente i favoreggiatori e i cervelli, senza fare però piena luce su nomi e motivazioni dei mandanti e sul contesto in cui maturò la strage. I due terroristi che misero la bomba, pur avendo collezionato vari ergastoli per altri fatti di sangue, girano oggi liberi per le strade di Roma, ed esiste addirittura uno schieramento trasversale di politici, personaggi della cultura ed altri esponenti di vario genere che sostengono il loro non coinvolgimento nella strage del 2 agosto 1980, negando una sentenza passata in giudicato dopo ben tre processi e basata su prove ben più concrete delle impressioni, più o meno personali, portate a sostegno di questa tesi dell’innocenza.
23/12/1984 San Benedetto Val di Sambro. Il treno 904 Napoli-Milano salta in aria a pochi chilometri dal luogo della strage dell’Italicus. 15 vittime, 198 feriti. Le indagini portano alla ribalta un gruppo formato da camorristi e neofascisti.
23/05/1992 Capaci. mille chili di esplosivo fanno saltare l’autostrada presso Palermo, all’altezza di Capaci. Rimangono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti di scorta.
19/07/1992 Palermo. Una autobomba esplode in via D’Amelio uccidendo il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.
14/05/1993 Roma. Una autobomba esplode senza provocare vittime in via Fauro, strada in cui avevano sede alcune misteriose società facenti capo ad un ex-capo di Stato Maggiore, piduista, partecipe di molti misteri d’Italia. Probabilmente un avvertimento.
27/05/1993 Firenze. Una autobomba scoppia in via dei Georgofili, davanti alla galleria degli Uffizi. Cinque morti, trenta feriti.
27/07/1993 Milano. Una autobomba scoppia a in via Palestro, provocando cinque vittime. Nella stessa notte scoppiano due autobombe a Roma, a San Giovanni e a San Giorgio al Velabro, senza provocare vittime.
a cura di Filippo Thiery
http://www.informagiovani.it/Terrorismo/tercronolog.htm
CRONOLOGIA
dettagliata (con altri rilevanti avvenimenti)
1969
9 agosto. Otto attentati scuotono l’Italia e si registrano 12 feriti. E’ l’inizio della strategia della tensione.
19 novembre. Durante una manifestazione a Milano muore l’ agente di polizia Antonio Annarumma , che colpito da una spranga mentre guidava un gippone ha perso il controllo e si è schiantato contro un’altra jeep della polizia. Non è chiaro se il tubo da cui è stato colpito sia rimbalzato da un’impalcatura dopo lo scontro delle auto, o sia stato lanciato da un manifestante. Sembra ci sia un filmato che dimostri la veridicità della prima ipotesi, ma questo non è mai stato reperito.
12 dicembre . Strage di piazza Fontana. Nella banca dell’ Agricoltura in piazza Fontana a Milano, una bomba provoca la morte di 17 persone e il ferimento di 88. Bombe esplodono anche a Roma alla Bnl di via Veneto, dove rimangono ferite 16 persone, e alla tomba del milite ignoto.
15 dicembre. Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico tra i sospettati della strage di piazza Fontana muore dopo esser precipitato dal quarto piano della questura dove è interrogato dal commissario Calabresi. I poliziotti sostengono che sconvolto dall’interrogatorio si sia gettato da solo, mentre la sinistra dichiara che sia stato spinto. La verità sulla sua morte non è mai stata svelata.
16 dicembre. Accusato dal tassista Cornelio Rolandi viene arrestato per la strage di piazza fontana Pietro Valpreda. A Roma vengono arrestati alcuni anarchici tra i quali Mario Merlino per gli attentati del 12 dicembre, questi però risulterà un neo fascista infiltrato dai servizi segreti.
1970
14 luglio. Inizia la prima fase della rivolta di Reggio Calabria scatenate da una disputa con Catanzaro per la sede del capoluogo della regione.
7 settembre. A Reggio Calabria sono compiuti 4 attentati dinamitardi.
9 settembre. Bombe sui treni a Reggio Calabria dove riprende la rivolta in cui spicca l’Msi con a capo Ciccio Franco, del comitato d’ azione. Si susseguono gli scontri al grido di “boia chi molla”.
17 settembre. A Milano, in via Moretto da Brescia una bomba fa esplodere l’ autorimessa di Giuseppe Leoni direttore centrale della Siemens. Sulla porta del c’è la scritta “Brigate Rosse“.
30 settembre. Il Ministro degli interni Restivo annuncia che dal 14 luglio al 23 settembre a Reggio Calabria ci sono stati tredici attentati dinamitardi, sei assalti alla prefettura, quattro alla questura.
5 ottobre. Un gruppo di estrema sinistra rapisce a Genova Sergio Gadolla.
1 dicembre. Il divorzio è legge dello Stato .
7 dicembre. Junio Valerio Borghese insieme al missino Sandro Saccucci tenta un golpe. I due si introducono per alcune ore nel ministero degli interni.
1971
25 gennaio. Inizio “ufficiale” del terrorismo. La stella rossa a cinque punte fa la sua prima comparsa con il commando di brigatisti che collocano bombe incendiarie sotto ad altrettanti autocarri, distruggendone tre, sulla pista di Lainate dove la Pirelli prova i suoi pneumatici.
4 febbraio. Viene lanciata una bomba contro la folla, dopo una manifestazione antifascista; a Catanzaro. L’operaio socialista Giuseppe Malacaria rimane ucciso dall’esplosione che provoca anche il ferimento di altre sette persone.
16 febbraio. Catanzaro è capoluogo regionale, Reggio Calabria sede del consiglio regionale. A Reggio ricomincia la protesta.
17 marzo. Il governo rende noto il tentativo di golpe di Valerio Borghese, che colpito da mandato di cattura si rifugia in Spagna.
26 marzo. Alessandro Floris viene ucciso, durante una rapina, dal componente del gruppo di estrema sinistra XXII ottobre Mario Rossi. L’identificazione e l’arresto del Rossi porterà anche alla cattura dei componenti della banda che aveva rapito Gadolla.
16 luglio. Muore a Milano , Cornelio Rolandi di infarto polmonare (la stessa sindrome che colpisce i testimoni dell’assassinio di Kennedy) il principale accusatore di Valpreda nell’ inchiesta su piazza Fontana.
26 agosto. Il sostituto procuratore della Repubblica di Milano emette due avvisi di garanzia, uno per il capo dell’ufficio politico della questura di Milano Antonio Allegra e l’ altro per il commissario Calabresi, per la morte di Pinelli.
5 ottobre. Viene emesso un avviso di garanzia per tutti i presenti nella stanza della questura di Milano, nel momento in cui Pinelli precipitò.
24 novembre. Alla Statale di Milano, la polizia interviene contro un corteo non autorizzato. Settantadue i feriti undici gli arrestati
1972
3 marzo. Viene arrestato Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, su mandato del procuratore di Treviso, con l’accusa di ricostituzione del partito fascista, e perchè implicato negli attentati del’69 e nella strage di piazza Fontana. Sarà rilasciato per mancanza di indizi.
11 marzo. Gravi incidenti a Milano durante una manifestazione della sinistra extraparlamentare. Vengono lanciate bottiglie molotov contro la sede del Corriere della Sera, giudicato essere il portavoce dei conservatori autodefinitisi “maggioranza silenziosa”.
15 marzo. Viene ritrovato il corpo dell’editore Giacomo Feltrinelli, capo e ideologo dei GAP, ucciso dall’esplosione di un ordigno, mentre cercava di minare un traliccio dell’alta tensione a Segrate, nei pressi di Milano.
7 maggio. Muore in carcere per un trauma cranico riportato durante scontri con la polizia, l’anarchico Franco Serantini.
17 maggio. Il commissario Luigi Calabresi, è assassinato sotto la sua abitazione di Milano. Verrà prima accusata l’estrema destra e arrestati Giovanni Nardi e Luciano Bruno Stefanò. Poi nel 1988, dopo le dichiarazioni del pentito Leonardo Marino verrà incriminato come mandate Adriano Sofri, leader di Lotta Continua nel 1972.
26 agosto. Il militante di Lotta Continua, Mario Lupo, è assassinato, in un agguato a Parma, da esponenti dell’estrema destra.
27 agosto. Il giudice di Milano Franco D’Ambrosio, incrimina i neonazisti Franco Freda e Giovanni Ventura, per la strage di piazza Fontana
20 ottobre. Tre avvisi di reato , per omissione di atti d’ufficio nelle indagini sulla strage di piazza Fontana,sono inviati a Elvio Catenacci, dirigente degli affari riservati del Ministero degli interni, al questore di Roma Bonaventura Provenza e al capo dell’ufficio politico della questura di Milano Antonino Allegra.
21 ottobre. Rimangono ferite sei persone, durante i numerosi attentati ai treni che portano metalmeccanici a Catanzaro, per la conferenza sul mezzogiorno organizzata da Cgil, Cisl e Uil..
29 dicembre. Torna libero Pietro Valpreda. Viene infatti approvata una legge che prevede la possibilità di accordare la libertà provvisoria anche per i reati in cui è obbligatorio il mandato di cattura.
1973
17 gennaio. Adamo Degli Occhi è aggredito a Milano. Leader della maggioranza silenziosa, coinvolto nelle indagini sulle trame nere, verrà arrestato nel luglio del 1974.
23 gennaio. Roberto Franceschini e Roberto Piacentini rimangono feriti negli scontri con la polizia alla Bocconi. Franceschini morirà poi in ospedale.
5 febbraio. Capanna Liverani e Guzzini, leader del Movimento studentesco, vengono arrestati per l’aggressione del rettore della Statale di Milano, Mario Schiavinato.
21 febbraio. Contestato a Napoli e Roma un disegno di legge che vuole reintrodurre il fermo di polizia. Ferito l’extraparlamentare Vincenzo Caporale, colpito da un candelotto, morirà il 22.
7 aprile. L’esponente dell’estrema destra , Nico Azzi, rimane ferito dallo scoppio di un detonatore, mentre cerca di posizionare una carica di tritolo sulla tratta ferroviaria, Roma-Torino. Verrà arrestato.
12 aprile. Muore colpito da una bomba l’agente Antonio Marino, durante scontri con esponenti della destra, che protestavano contro il divieto da parte della Questura di Milano di far aver luogo in piazza Tricolore un comizio di Ciccio Franco.
16 aprile. Muoiono a Primavalle in Roma i figli del segretario della locale sezione missina, Stefano e Virgilio Mattei, in seguito ad un incendio doloso scoppiato nella loro abitazione. Verranno accusati, alcuni esponenti di Potere Operaio.
15 maggio. Avvisi di garanzia per Guido Giannettini e Guido Paglia, giornalisti di destra rientrati nelle indagini su piazza Fontana. Il primo si rivelerà un agente del Sid.
17 maggio. Il sedicente anarchico Gianfranco Bertoli, lancia una bomba contro la questura di Milano e provoca la morte di quattro persone. Si saprà poi che il Bertoli è legato , al gruppo eversivo “La Rosa dei Venti”, ai Servizi Segreti dell’Esercito, nonchè membro dell’organizzazione paramilitare legata alla CIA denominata “Gladio”.
24 maggio. Accordata l’ autorizzazione a procedere contro il segretario dell’ Msi , Giorgio Almirante, per ricostituzione del partito fascista.
28 giugno. Rapito dalle BR , il dirigente dell’Alfa Romeo, Michele Marcuzzi.
12 novembre. Primi arresti, a La Spezia e a Padova , che porteranno alla scoperta della organizzazione eversiva “Rosa dei Venti”. Tramite le indagini del giudice Tamburrino, si scoprirà che la Rosa dei Venti è un’organizzazione parallela al Sid, in contatto, a livello internazionale, a strutture nel quadro Nato, nate per combattere il comunismo con ogni mezzo.
22 novembre. Viene sciolta l’ organizzazione “Ordine nuovo” fondata da Pino Rauti, e arrestati 30 dei suoi militanti, per ricostituzione del partito fascista.
10 dicembre. Rapito dalle BR, Ettore Amerio, direttore del personale della Fiat.
1974
13 gennaio. Il colonnello Amos Spiazzi, uno dei principali esponenti della trama eversiva Rosa dei Venti, viene arrestato a Padova.
18 aprile. A Genova viene rapito, dalle BR il giudice Mario Sossi, pubblico ministero al processo contro il gruppo XXII ottobre.
6 maggio. Le BR, chiedono la scarcerazione, dei detenuti appartenenti al gruppo XXII ottobre, in cambio del rilascio del Giudice Sossi .
9 maggio. Rivolta nel carcere di Alessandria sedata dall’ intervento dei carabinieri. Sette i morti, di cui cinque ostaggi dei detenuti e quattordici i feriti.
20 maggio. Le BR fanno sapere di aver condannato a morte il giudice Sossi. La Corte d’appello di Genova concede la libertà provvisoria e il nulla osta per il passaporto agli otto detenuti del XXII ottobre.
23 maggio. Viene liberato Sossi, senza che però i detenuti siano stati rilasciati.
28 maggio. A Brescia, in piazza della Loggia, durante una manifestazione sindacale, l’esplosione di un ordigno, provoca la morte di otto persone. La strage, attribuita all’estrema destra, rimarrà impunita.
30 maggio. A Pian di Rascino (RI), rimane ucciso Giancarlo Esposti, esponente di Avanguardia nazionale, in un conflitto a fuoco con i carabinieri che scoprono un campo di addestramento paramilitare dell’estrema destra.
17 giugno. Le BR, uccidono Giuseppe Mazzola e Graziano Girolucci nella sede dell’Msi di Padova.
4 agosto. Una bomba esplode nella vettura n.5 del treno Italicus, l’espresso Roma-Monaco, provocando la morte di dodici persone. I mandanti e gli esecutori della strage, attribuita alle trame nere, non saranno mai individuati.
8 settembre. Renato Curcio e Alberto Franceschini, leader delle BR, sono arrestati a Pinerolo grazie alle informazioni fornite da Silvano Girotto, “frate Mitra”, infiltrato nelle BR dal Generale Dalla Chiesa che aveva istituito un gruppo speciale antiterroristico.
15 ottobre. Muore a Robbiano di Mediglia (MI) Felice Maritano durante un’operazione in un covo delle BR, ad ucciderlo è il brigatista Roberto Ognibene.
29 ottobre. Due aderenti ai Nap, Luca Mantini e Giuseppe Romeo, sono uccisi dai carabinieri mentre tentano una rapina alla Cassa di Risparmio di Firenze.
30 ottobre. Vengono arrestati a Torino Prospero Gallinari e Alfredo Buonavita, esponenti delle BR.
5 dicembre. Un commando di Autonomia Operaia uccide durante una rapina allo zuccherificio SII di Argelato (BO), il carabiniere Andrea Lombardini.
1975
24 gennaio. Il terrorista Mario Tuti uccide due carabinieri, Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, giunti ad arrestarlo nella sua abitazione. Tuti ripara in Francia dove sarà arrestato il 27 luglio e successivamente estradato.
18 febbraio. Un commando di quattro persone aiuta ad evadere Renato Curcio dal carcere di Casal Monferrato (Al).
28 febbraio. Il militante del Fuan Mikis Mantakas, viene ucciso da un colpo di pistola, a Roma.
2 aprile. Un attentato distrugge l’abitazione di Gaetano Arfè, direttore del quotidiano socialista “Avanti”.
16 aprile. Claudio Varalli è ucciso a Milano, al termine di una manifestazione, con un colpo di pistola dai neofascisti di Avanguardia nazionale.
6 maggio. I Nap sequestrano il magistrato Giuseppe di Gennaro. A Viterbo tre detenuti dei NAP si barricano con tre ostaggi e chiedono un salvacondotto in cambio della liberazione di Di Gennaro che sarà rilasciato l’11 senza condizioni.
15 maggio. Viene gambizzato nella sua abitazione dalle BR il capogruppo della DC a Milano, Massimo De Carolis.
5 giugno. A sole 24 ore dal rapimento dell’industriale Vittorio Gallarino Gancia, i carabinieri circondano il casolare di Arzello dove è tenuto prigioniero. Nel conflitto a fuoco muoiono il carabiniere Giovanni D’Alfonso e la brigatista Margherita Cagol.
8 luglio. Nel covo di Tor di Quinto a Roma viene uccisa da un agente dell’antiterrorismo, la nappista Anna Maria Mantini.
6 ottobre. Bernard Leighton Guzman, presidente della DC cilena durante il governo Allende, esule in Italia è ferito gravemente a colpi di pistola.
29 ottobre. Viene ucciso, a colpi di fucile, Mario Ziccheri, davanti alla sede dell’Msi di Prenestino, a Roma.
1976
18 gennaio. Renato Curcio viene arrestato per la seconda volta. Dopo 20 minuti di sparatoria il brigatista ferito si arrende.
9 febbraio. Viene ucciso dai Nap il brigadiere Tuzzolino.
24 marzo. I giornali danno notizia dell’arresto di Giorgio Semeria, uno dei capi storici delle BR.
8 giugno. Viene ucciso dalle BR il giudice Coco, accusato dai brigatisti di essere il duro, della procura genovese, e di aver fatto fallire lo scambio tra Sossi e i gappisti del XXII ottobre.
10 luglio. Il giudice Occorsio viene assassinato sotto la sua abitazione. L’omicidio è rivendicato da Ordine Nuovo.
10 ottobre. Una delle prime azioni di Prima Linea è l’assalto alla sede della DC di Torino. Tra i componenti del commando c’è Marco Donat Cattin, figlio di uno dei massimi esponenti democristiani.
29 novembre. Cinque esponenti di Prima Linea irrompono nella sede del gruppo dirigenti della Fiat a Torino, incatenano gli impiegati, espropriano i soldi che trovano, e scrivono con una bomboletta spray, il nome :”Prima Linea”. E’ la prima comparsa della sigla.
12 dicembre. Il nappista Martino Zichitella muore a Roma in un’azione contro Alfonso Noce, responsabile dei servizi di sicurezza per il Lazio.
14 dicembre. Muore durante uno scontro a fuoco con la polizia il brigatista milanese Walter Alasia.
1977
21 gennaio. Le nappiste, Vianale e Salerno, evadono dal carcere femminile di Pozzuoli.
12 marzo. Prima Linea colpisce l’agente torinese della Digos, Giuseppe Ciotta. L’azione ha scopo di rappresaglia nei confronti della polizia, ritenuta responsabile della morte dello studente Francesco Lorusso.
28 aprile. Le BR uccidono, a Torino, Fulvio Croce, presidente dell’Ordine degli avvocati, che doveva designare i difensori nel processo Curcio.
12 maggio. Un colpo di pistola esploso dalla polizia uccide la diciannovenne Giorgiana Masi, durante una manifestazione organizzata a Roma dai radicali per festeggiare l’anniversario della vittoria nel referendum sul divorzio.
19 maggio. Vengono incendiati, da militanti di Prima Linea, i magazzini della Sit Siemens e della Magneti Morelli di Milano.
2 giugno. Viene “gambizzato”, a Milano, Indro Montanelli direttore del Giornale Nuovo. I brigatisti attaccando i giornalisti, intendono colpire “Gli uomini e gli strumenti, della guerra psicologica.”
A Torino vengono fermati 4 esponenti di Prima Linea, sorpresi mentre tentano di minare la rete tranviaria cittadina. Si tratta di Valeria Cora, Riccardo Borgogno, Cesare Rambaudi e Marco Fagiano.
16 novembre. I brigatisti colpiscono Carlo Casalegno, vicedirettore della Stampa. E’ la prima volta che i brigatisti sparano ad un giornalista con l’intenzione di ucciderlo.
1978
8 marzo. Si apre a Torino il processo ad alcuni esponenti storici delle BR.
16 marzo, ore 9.15. In via Mario Fani i brigatisti rossi rapiscono il presidente della DC Aldo Moro. Poche ore dopo Moro avrebbe dovuto partecipare, a Montecitorio, al dibattito sulla fiducia al quarto governo Andreotti. Nell’agguato vengono uccisi i carabinieri Domenico Ricci e Oreste Leonardi e i tre poliziotti dell’auto di scorta Raffaele Jozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.
16 marzo, ore 10. Le Brigate rosse telefonano all’Ansa e comunicano di aver rapito il presidente della DC.
16 marzo, ore 10. Il presidente della Camera Pietro Ingrao sospende la seduta e annuncia il rapimento di Aldo Moro.
16 marzo, ore 11. Cgil, Cisl e Uil proclamano lo sciopero generale.
18 marzo. Dopo i funerali degli uomini della scorta di Moro, alle 12 le Brigate rosse telefonano al quotidiano romano “Il Messaggero” e indicano una cabina telefonica in cui viene trovato il “Comunicato n. 1” con la fotografia del presidente della Dc. Le Brigate rosse comunicano che Moro è in una “prigione del popolo” in quanto responsabile “dei programmi controrivoluzionari della borghesia imperialista”.
19 marzo. Dalla finestra del suo studio Paolo VI lancia il primo appello ai rapitori di Moro.
20 marzo. A Torino, durante il processo a Renato Curcio, le Brigate rosse rivendicano la responsabilità politica del rapimento.
21 marzo. Il governo approva il decreto antiterrorismo: trent’anni di carcere per i terroristi, ergastolo in caso di morte dell’ostaggio; la polizia può fermare, interrogare e ascoltare le telefonate sospette.
23 marzo. Il Pci comunica la sua posizione ufficiale: lo Stato non deve trattare con le Brigate rosse.
25 marzo. A Torino, Roma, Milano e Genova le Brigate rosse fanno trovare il “Comunicato n. 2”, in cui annunciano di aver cominciato il “processo popolare” contro Moro.
29 marzo. “Sono sotto un dominio pieno e incontrollato dei terroristi”. Le BR fanno trovare il “Comunicato n. 3”: una lettera al ministro degli Interni Francesco Cossiga in cui Moro accenna alla possibilità di uno scambio.
30 marzo. La direzione della Democrazia Cristiana respinge ogni trattativa. Comincia la “linea dura”. Alcuni giorni dopo la stessa decisione viene confermata dai cinque partiti della maggioranza.
2 aprile. Paolo VI, durante l’Angelus, rivolge il secondo appello alle Brigate rosse.
4 aprile. Il “Comunicato n. 4” delle Brigate rosse è una copia della lettera di Moro al segretario della DC Benigno Zaccagnini: “Moralmente sei tu ad essere al mio posto, dove materialmente sono io”.
7 aprile. Il quotidiano milanese “Il Giorno” pubblica una lettera di Eleonora Moro: la moglie del presidente della DC si dissocia dalla “linea dura” .
10 aprile. “Comunicato n. 5”: una lettera autografa di Aldo Moro, in cui il presidente DC sostiene l’ipotesi delle trattative e attacca il suo compagno di partito Taviani.
15 aprile. Il “Comunicato n. 6” annuncia la fine del “processo popolare” ad Aldo Moro e ne stabilisce la condanna a morte.
17 aprile. Amnesty International si offre come mediatore, e il segretario dell’Onu Kurt Waldheim lancia il suo primo appello.
18 aprile. In via Gradoli 94, a Roma, viene scoperto un covo delle Brigate rosse. Un comunicato, il n. 7, che poi si rivelerà falso, annuncia che Moro è stato ucciso: il suo corpo si troverebbe nel lago della Duchessa.
20 aprile. Alla redazione di “Repubblica” arriva il vero “Comunicato n. 7”: Moro è fotografato con una copia del quotidiano del 19 aprile. E’ il comunicato dell’ultimatum: “Scambio di prigionieri o lo uccidiamo”. Lo stesso giorno Moro scrive a Zaccagnini, e lo rimprovera per la sua intransigenza.
21 aprile. La direzione della DC ribadisce la “linea dura”, ma la famiglia di Moro chiede di accettare le condizioni della Br. La direzione del Psi rompe ogni indugio e si dichiara favorevole a trattare.
22 aprile. Paolo VI lancia il suo terzo mesaggio: “Io scrivo a voi, uomini delle Brigate rosse…”. Anche il segretario dell’Onu Waldheim rivolge il secondo appello alle BR.
24 aprile. Il “Comunicato n. 8” detta le condizioni per la liberazione di Aldo Moro: la liberazione di tredici brigatisti detenuti, tra cui Renato Curcio.
29 aprile. Moro scrive alla Democrazia cristiana: “Lo scambio è la sola via d’uscita”.
30 aprile. Moro scrive a Giovanni Leone, ad Amintore Fanfani, a Pietro Ingrao e a Bettino Craxi. Alle 16.30 un brigatista telefona a casa della famiglia Moro: per salvare la vita al presidente della DC serve un immediato intervento di Zaccagnini.
5 maggio. Andreotti ribadisce il “no” alle trattative. Poche ore dopo, nel “Comunicato n. 9”, la Brigate rosse scrivono: “Concludiamo la battaglia cominciata il 16 marzo eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato”.
7 maggio. Viene pubblicata la lettera di Aldo Moro alla moglie: “Cara Norina, ti bacio per l’ultima volta”.
8 maggio. Moro scrive l’ultima lettera alla famiglia.
9 maggio. Alle 13.30, in via Caetani, a metà strada tra le sedi nazionali del Pci e della Dc, in una Renault 4 rossa viene trovato il cadavere di Aldo Moro.
1979
24 gennaio. Viene ucciso il sindacalista della CGIL Guido Rossa, operaio alla Italsider di Genova, per aver scoperto e denunciato, Francesco Berardi, fiancheggiatore delle BR.
29 gennaio. Terroristi di PL, uccidono a Milano, Emilio Alessandrini, Il giudice che si occupò delle indagini sulla strage di piazza Fontana.
23 febbraio. Vengono condannati all’ergastolo dalla Corte D’Assise di Catanzaro, Franco Freda e Giovanni Ventura entrambi personaggi noti dell’eversione nera. I due saranno poi assolti per insufficienza di prove.
28 febbraio. Matteo Caggegi e Barbara Azzaroni, terroristi di PL, muoiono a Torino in uno scontro a fuoco con la polizia.
9 marzo. Alcuni terroristi di Prima Linea, organizzano in un bar di Torino, un’ azione di rappresaglia contro la polizia. Nella sparatoria muore un passante, lo studente Emanuele Iurilli.
20 marzo. Viene trovato morto nel suo ufficio, Mino Pecorelli, direttore del notiziario OP spesso utilizzato dai Servizi segreti.
7 aprile. Antonio Negri, i suoi fedelissimi e alcuni dirigenti di Potere operaio, vengono arrestati in quanto accusati di essere la direzione strategica delle BR.
18 luglio. Viene assassinato da un commando di Prima Linea, il proprietario del bar dove erano rimasti uccisi Azzaroni e Caggegi.
21 settembre. Il responsabile della pianificazione alla Fiat, Carlo Ghiglieno, viene ucciso da PL, a Torino.
11 dicembre. Un gruppo di persone, appartenenti a Prima Linea, si impadronisce per circa un’ora, dell’istituto di amministrazione aziendale Valletta a Torino. Fra le persone rastrellate e raggruppate dai terroristi nell’aula Magna della scuola, ne vengono scelte dieci, tra cui cinque studenti e cinque professori che vengono gambizzate.
1980
8 gennaio. I carabinieri Tatulli, Cestari e Santoro, vengono uccisi a Milano dalle BR.
25 gennaio. Prima Linea uccide a Genova, Emanuele Tuttobene, tenente colonnello e Antonio Casu suo autista.
28 gennaio. Le BR uccidono a Venezia, il vicedirettore del petrolchimico di Marghera, Silvio Gori.
31 gennaio. A Milano, la casalinga Anna Maria Minci, viene uccisa per errore dai carabinieri.
2 febbraio. Paolo Paoletti, responsabile della produzione della Icmesa di Seveso, e ucciso a Monza da Prima Linea.
6 febbraio. Il carabiniere Maurizio Arnesano, di diciannove anni, e ucciso a Roma dai terroristi neri dei NAR.
7 febbraio. Il testimone d’accusa per i processi sulla morte di Alessandrini e Torregiani, William Waccher, è assassinato da PL.
12 febbraio. Vittorio Bachalet, vicepresidente del Csm e professore di diritto amministrativo, è ucciso dalle BR all’Università di Roma.
18 febbraio. Vengono catturati i due brigatisti Rocco Micaletto e Patrizio Peci.
22 febbraio. I NAR uccidono a Roma lo studente Valerio Verbano.
16 marzo. Le Brigate Rosse assassinano il procuratore capo della repubblica di Salerno, Nicola Giacumbi.
18 marzo. E’ ucciso dalle BR, a Roma, il consigliere della Corte di cassazione, Girolamo Minervini. PL uccide a Milano il giudice Galli.
28 marzo. Perdono la vita i brigatisti Betassa, Panciarelli e Durante, sorpresi dalla polizia nel covo di via Fracchia, a Genova.
12 maggio. Alfredo Albanesi, dirigente della Digos, trova la morte a Venezia per mano delle BR.
19 maggio. L’ assessore al bilancio e consigliere regionale DC, Pino Amato, è assassinato a Napoli dalle BR.
28 maggio. Il poliziotto Franco Evangelista viene ucciso dai NAR a Roma. A Milano viene assassinato dai piellini, l’ inviato del Corriere della Sera Walter Tobagi.
19 giugno. Nel carcere delle Nuove di Torino viene ucciso dai brigatisti Pasquale Viale.
23 giugno. Il giudice Mario Amato, viene assassinato a Roma dai NAR.
27 giugno. 81 persone muoiono in un incidente aereo. Un DC 9 dell’Itavia precipita nei pressi dell’ isola di Ustica.
2 luglio. Il detenuto nel carcere di Cuneo, Ugo Benazzi, viene ucciso dai NAP.
2 agosto. Muoiono 85 persone, a causa dell’esplosione di un ordigno nella sala d’aspetto della stazione di Bologna.
11 agosto. I carabinieri Cucuzzoli e Cortellessa vengono uccisi da PL vicino Viterbo.
27 ottobre. Biagio Inquinto e Francesco Zarrillo, due detenuti comuni nel carcere di Badde ’e Carros (NU), sono uccisi durante una rivolta dalle BR.
12 novembre. Viene ucciso a Milano dalle BR, il direttore del personale della Magneti Marelli, Renato Briano.
28 novembre. Il direttore tecnico della Falck, Manfredo Mazzanti, è assassinato, a Milano, dalle Brigate Rosse.
1 dicembre. Muore il direttore sanitario del carcere di Regina Coeli, Giuseppe Furci, ucciso dalle BR..
12 dicembre. I brigatisti rapiscono il capo della direzione generale degli istituti di prevenzione e pena del ministero di Giustizia, Giovanni D’Urso.
24 dicembre. Il penitenziario dell’Asinara (SS) viene chiuso.
28 dicembre. Inizia l’insurrezione nel carcere di Trani. Sarà sedata il 29 dall’intervento dei Nocs.
31 dicembre. Enrico Galvaligi, responsabile dell’ufficio di coordinamento delle carceri, è assassinato a Roma dalle BR.
1981
6 gennaio. I NAR uccidono Luca Peruzzi, esponente dell’organizzazione di destra Terza Posizione.
15 gennaio. Viene liberato il giudice Giovanni D’Urso.
5 febbraio. In un agguato organizzato dai NAR vengono uccisi i due carabinieri Enea Condotto e Luigi Maronesi. Rimane ferito anche il terrorista nero Giusva Fioravanti.
4 aprile. Vengono arrestati a Milano i brigatisti Enrico Fenzi, Tiziana Volpi , Silvano Fadda e Mario Moretti.
13 aprile. Muore in carcere, ucciso dai fascisti Concutelli e Tuti, il terrorista nero Ermanno Buzzi, condannato per la strage di Brescia.
27 aprile. Viene rapito dalle Brigate Rosse, Ciro Cirillo. Durante il rapimento vengono uccisi l’autista e l’agente di scorta.
6 maggio. Viene perquisita, la sede della Massoneria di palazzo Giustiniani a Roma, dopo la scoperta di alcuni documenti nella villa di Licio Gelli. Durante la perquisizione, vengono posti sotto sequestro dei documenti riguardanti la Loggia P2.
2giugno. Rapimento del dirigente dell’Alfa Romeo Sandrucci.
5 giugno. Luciano Rossi, tenente colonnello della Finanza e testimone sulla Loggia P2, è trovato morto a Roma.
6 giugno. L’assessore comunista Siola, viene ferito a Napoli dalle BR.
10 giugno. Le Brigate Rosse, rapiscono Roberto Peci fratello del pentito Patrizio.
23 luglio. Viene liberato il dirigente dell’Alfa, Renato Sanducci.
13 agosto. Ritrovamento del cadavere di Roberto Peci, alla periferia di Roma.
21 ottobre. I due poliziotti Francesco Straullo e Ciriaco Di Roma, vengono uccisi dai terroristi dei NAR , a Roma.
13 novembre. L’agente Eleno Viscardi è ucciso a Milano da Prima Linea.
5 dicembre. In una sparatoria con la polizia muore il terrorista nero Alessandro Alibrandi.
17 dicembre. Il generale americano, Lee Dozier, è rapito dalla BR a Verona.
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